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miércoles, 10 de febrero de 2010

Ci si comincia a gasare

L'ultimo post mi ha fatto venire in mente una cosa: questo blog ha una sezione "annunci ufficiali", cosí, perché mi piace strombazzare in rete le ultime notizie. E di annunci ufficiali ce ne sarebbero altri, quest'oggi, quindi aprofittiamone.

Parlando di progetti vari ed eventuali, vorrei comunicare ai miei fedelissimi tre lettori che ho un sito internet. Una pagina web mia. E perché, che te ne fai? Bah, non ne sono ancora sicura, ma direi che l'idea é usarlo come una specie di biglietto da visita per mostrare quel che faccio (essendo io l'artista polifacetica, l'intellettuale multidisciplinare e la teorica 4x4 che voi tutti conoscete), se qualcuno mai dovesse chiedermelo.

Ecchelo qua, su Flavor:



Il secondo annuncio é di altra natura: ho il biglietto, l'1 marzo (con arrivo il 2, via Köln) riparto per Sarajevo. Balcano mio, here I come.

miércoles, 24 de junio de 2009

Dra Boop goes east - tappa nº2: Sarajevo

Era imminente ma al tempo stesso sembrava non dover succedere mai, ed invece eccomi!


Dopo lunghe ore di macchina attraversando, nell'ordine, i verdi boschi della Slovenia (sotto pioggia scrosciante), le fertili pianure croate (sempre sotto pioggia scrosciante), la ridente campagna della Repubblica Srpska con i suoi caratteristici ruderi (sotto pioggia giá meno scrosciante) e finalmente le colline bosniache (intese come Federazione di Bosnia Herzegovina, che é un'antitá autonoma rispetto alla Rep. Srpska anche se insieme formano la Repubblica di Bosnia Herzegovina... vabbé... é complicato, sorvoliamo per ora, cmq giá non pioveva piú); dopo essere entrata gloriosamente in cittá ed aver beccato casa dell'Alice al primo colpo, nonché dopo aver festeggiato la sua partenza con un happening a cui ha partecipato la creme de la creme della cooperazione italiana (come puntualizzava sagacemente uno dei pochi autoctoni presenti "Italijani? Kapitalisti!"); dopo aver aiutato la suddetta Alice and family ad impacchettare tutto ed a partire nonostante lo smarrimento del passaporto; dopo aver lottato per tre giorni contro l'ostile mondo delle telecomunicazioni (leggi: schede telefoniche e connessioni ad internet), sono al fin riuscita a collegarmi ergo a comunicarvi che sto bene, sono arrivata tutta intera, ho preso pieno possesso della mansion ed ho addirittura giá trovato un coinquilino. Si chiama Danilo (Dánilo) ed é un simpatico serbo di Serbia (non serbo di Rep. Srpska) che sto attendendo a momento per l'insediamento.

Per il momento la cittá non mi ha riservato sorprese troppo traumatiche. Il tempo fa schifo ma si annunciano schiarite. La gente non é eccessivamente trucida, il folklore locale non é troppo kitsch. Unica nota di colore finora: mi dice Dánilo che quando fa brutto ma brutto tempo internet non funzia. Uot? Oh, cosí é pare. Comunque sono preparata a ben altre chicche. stay tuned.

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viernes, 12 de junio de 2009

Dra Boop goes east - tappa nº1

Ed eccomi di nuovo in laguna, per una tappa di decompressione e ricarica affettiva lungo l'asse migratorio ovest-est. Fra una settimana rimpacchetto tutto e parto scortata dal babbo alla volta dell'agognato Balcano. Per il momento peró mi dedico a trovare giustificazioni apparentemente legittime al cazzeggio, tanto poi - mi dico - mi toccano 4 mesi di duro lavoro di campo, me lo posso anche permettere. E' da almeno 5 settimane che mi gingillo con la stessa scusa, ma tant'é, non siamo mica nati per soffrire.

I primi giorni veneziani sono stati costellati da tutta la serie di incombenze ludico-artistico-festive che caratterizzano l'inizio della maratona biennalica. Meno male che avevo una valida spalla per reggere il colpo. Cammina cammina, vai alle vernici, bevi aperitivi, e nel frattempo cerca di capire dove sta andando a parare l'arte di oggi. Domanda apertissima. Punti interrogativi un po' ovunque. Nel dubbio cantiamo. Coi serbi, tanto per rimanere a tema.

jueves, 14 de mayo de 2009

preparativi per la partenza, cap.1

Insomma, fra poco si parte, e siccome si stará via un bel po', i preparativi iniziano con parecchio anticipo e sono assai laboriosi.

Il primo ed imprescindibile passo é fare delle liste:
- Lista delle Cose da Fare Prima di Partire - d'ora in avanti: LCFPP (work in progress)
- Lista delle Cose da Portare Via - LCPV (non ancora, ma sto poco a poco cominciando ad elaborarla mentalmente)
- Lista delle Persone da Salutare - LPS (toccherá cominciare che il tempo vola)
- Lista dei Contatti - LC (work in progress, da aggiornare una volta in loco)
etc.
etc.
etc.

In questo istante sono alle prese con la Lista delle Letture (LL), ovvero: libri da cercare, fotocopiare, leggere, inventariare, riassumere e chi piú ne ha piú ne metta, ovvero: brutta copia della bibliografia della tesi.

E ne sono completamente travolta.
O MARONNA.
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jueves, 9 de octubre de 2008

Da dove inizio?

Dalla fine, logico.

Perché ho mollato il Gabinete che ero in partenza per un viaggio, era luglio, ero in vacanza. Un'altra vita.

Quindi cominciamo da ció che ci è piú prossimo. Un giovedí d'autunno, ad esempio. Possibilmente con cielo grigio (ce l'ho), rumore di muratori fuori dalla finestra (ce l'ho), digestione lenta (pure quella ce l'ho) e zero voglia di mettermi a fare quello che devo fare (ovvio che ce l'ho). Una di quelle giornate di cui puoi dire ben poco. E perché scegliere proprio un momento cosí per cercare per l'ennesima volta di rianimare questo vecchio blog ammuffito? Beh, perché senó dovrei mettermi a lavorare. Ottima ragione. Ed ecco spiegata anche la mia assenza degli ultimi mesi. Quando sei in vacanza tendi a sbattertene di scrivere sul blog, che dite?

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Andando a ritroso nel tempo, vedo l'ultimo tentativo di vincere una burocrazia universitaria che speriamo davvero ci porti qualcosa di buono, come ad esempio un bell'assegno mensile e tanto riconoscimento per gli sforzi intellettuali compiuti negli ultimi mesi. E sto karma negativo se ne andasse a fanculo.

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Vedo nuove, inaspettate porte schiudersi al mio passaggio - il che mi fa pensare che forse ho sbagliato un paio di mosse nella vita e avrei dovuto dedicarmi ad altro, cosa che per altro sono ancora in tempo a fare (under 30... una collegiale, praticamente!) - ma poi come giustamente dice la mia santa mamma "non hai sbagliato, ma hai una vena creativa che sbagli se la trascuri e la foto oggi va alla grande come linguaggio espressivo ed anche come mezzo di indagine. quindi vai avanti" (tutto ció via sms - olé).

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Vedo un auditorium pieni di dottoroni ed architettoni e tutti ció che fa rima con oni, in attesa di una mia parola, un mio gesto, in attesa che inizi a scoppiettare il mo microfono ed a scorrere il mio powerpoint. Sono al mio primo congresso. Sono in Francia. Parlo in francese durante i pasti, ed inglese sul palco. Il powerpoint fa schifo perché l'ho preparato la notte prima. Mi cago addosso. Parlo alla velocitá della luce per non sforare i maledetti 10 minuti. Le interpreti non mi stanno dietro e smettono di tradurmi. Il tipo mi fa gesti ma non lo vedo. Non sento le domande che mi fanno. Ma é stato un successo comunque.

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E vedo, vedo... troppe cose per un solo post, troppe cose per un solo blog. Vedo i Balcani, vedo la Bosnia, vedo l'Albania. Vedo il piano di riserva piú sorprendente e meraviglioso. Vedo il vero, unico e definitivo Balkan Tour 2008. Ve ne posso solo parlare a quattr'occhi, possibilmente con una birretta ghiacciata e seduti in una veranda poco illuminata. Venite quando volete e vi racconto. Ma la veranda dovete metterla voi.
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jueves, 31 de julio de 2008

Come dicevo: bisogna sempre avere un piano B

Perché se non ti danno una borsa di studio, almeno hai un lavoro.
Perché se nel tuo paese l'aria diventa irrespirabile, puoi sempre espatriare.
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E anche perché se ti salta un viaggione in Messico...
...puoi sempre fare il BALKAN TOUR!
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Fra sei giorni un dannato aereo ryanair (ho dovuto interrompere il boikot cazzo) mi deposita in terra veneta, da lí un paio di giorni di riscaldamento e via! on the road again!!
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(cercheró di guidare il meno possibile, promesso)
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Equipaggio:
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Cami "Santa subito" deMaffoz'



Ghegu "the bride" Malloz'


Copilota: la Doctora "zo' e man dal volante" Boop

Ah, per la cronaca, fra 21 minuti saró in vacanza.... maroooooó!

miércoles, 23 de enero de 2008

cambiando radicalmente de tema

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Esta foto me encanta.
Con la llegada del scanner ha sido rescatada del fondo de una caja junto a todas las diapos de nuestro primer viaje a Marruecos. Era el verano 2003: parece ayer, y a la vez, otra vida.
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Marc acababa de una vez con su histórico corte catalán mientras Said, elegante e desenvuelto como siempre, atendía a su afeitado cotidiano. En el desierto la barba, por favor, todos los días.

domingo, 18 de noviembre de 2007

Dal quaderno di viaggio

Rabat, ore 13.00, 1 nov. (giovedí)
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"Sono venuta a sedermi nel Giardino Andaluso della kasbah , meglio conosciuta come Oudayas (udaiá). Oggi il sole picchia forte ed é una sofferenza stare col maglione, ma non voglio problemi e meno quando vado in giro da sola. La cittá comunque é molto tranquilla: certo, restano sempre marocchini con tutti i loro annessi e connessi, e soprattutto col tipico savoire faire con le donne, ma assolutamente nulla in confronto a Fez, Marrakech e tutti gli altri luoghi che ho visitato l'altra volta. Sicuramente la cittá é piú rilassante per girare da sola e perdere la paura, e senza dubbio l'unico posto in cui la Gaia avrebbe potuto resistere tre mesi. Che comunque, intendiamoci, il Marocco é il Marocco e neppure Rabat si smentisce, ma per lo meno non hai la costante sensazione di essere spiata/seguita e non vieni assalita ad ogni metro da venditori/cacciatori di papiers/false guide.
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Questo giardino é bellissimo, con le palme, gli aranci, le fontane, i gatti e le antiche mura tutt'intorno. Sembra Cordoba. O forse é Cordoba che sembra il Marocco. O piú semplicemente, fino a 600 anni fa erano parte dello stesso regno e si nota.
Mazza che caldo. E se mi tolgo il maglione? Tanto qua é pieno di donne e coppiette che si tengo castamente per mano, ma sí dai. (tolto) nessuno mi caga, pare. Ottimo. Ieri non ero ancora del tutto preparata all'uscita in solitario. Ho tentennato un po' a casa e poi ho preso un taxi per andare a prendere la Gaia al lavoo e mangiare insieme. Appena uscita dalla porta della kasbah mi ha adescato un tipo che poi é risultato essere una personcina a modo, poveretto (io subito a pensare male). Anzi, in realtá meglio averlo incontrato, perché stranamente ci ho messo un po' a trovare un taxi e di stare lí impalata sul ciglio dello stradone non ne avevo voglia. Giá notavo occhi indiscreti che mi avevano puntato. Questo era una specie di poliziotto non ho capito bene perché mi ha detto che vive a Salé ma lavora a Tunisi per la gendarmerie; mi ha detto chiaramente che era ansioso di conoscere ragazze europee perché ci invidia molto e che, insomma, al solita storia: ragazza europea = permis de sejour, almeno lui lo dice subito. Un punto in piú per la schiettezza.
Alla fine prendo il mio taxi e attraverso mezza cittá per raggiungere Agdal, il quartiere bon ton dove c'é l'ufficio di Gaia. Che il posto é bon ton lo si capisce dalle case, dalle macchine e dai negozi, ma lo stato delle strade continua ad essere deplorevole come dappertutto. Nonostante l'amato re Mohammed VIº stia per dare inizio ai lavori per il tram elettrico (!!!), qua é tutto un disastro, autobus che cascano a tocchi, l'asfalto rotto, i marciapiedi coi buchi, pietre tirate su ovunque, ed ogni tanto una gru con su un tipo che dorme e che sospetto che sia pagato solo come comparsa, per far finta che ci sono dei lavori in corso.
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Dopo pranzo Gaia ha deciso di disertare il lavoro e ce ne siamo andate a fare un giro per il quartiere, a vedere un paio di negozi occidentali ed a cercare un regalo per Rashid. Ad un certo punto si é scusata con me perché mi aveva portato da Promod invece che farmi fare cose piú "autentiche". Forse, ma sono dell'avviso che se si cerca la vera autenticitá di un luogo, ossia se si vuole cercare di capirlo per davvero, é estremamente istruttivo vedere anche tutti quei posti che forse non saranno segnati sulle guide, ma ci permettono di capire qualcosa in piú sulla vita locale. Che fanno le classi medie a Rabat? Dove mangiano, dove fanno shopping, come si vestono? Se vogliamo vedere solo minareti, souk e donne in jillaba d'accordo, ma dobbiamo almeno essere consci che quella che stiamo avendo é una visione limitata della realtá locale.
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Un giapponese dalla fontana mi ha fatto una foto. Penserá che sia una tipica bellezza autoctona fumando una Marquise? Allora gli chiedo 10 dirham!
Tornando a ieri. Un'altra esperienza "alternativa" che vale la pena: andare al supermercato a comprare vino. Da Agdal prendiamo un vialone che porta verso la ville nouvelle, passiamo in fianco ad una grande moschea ed arriviamo ad un incrocio. Sulla sinistra c'é il super Label Vie (che suppongo sia un gioco di parole tra "la bella vita" ed "etichetta": magie del consumismo).
Attraversiamo rischiando come sempre la vita ed entriamo: davanti a noi il supermercato normale, tutto luminoso e colorato, sulla destra delle scale nere che portano al seminterrato. Lá sotto c'é il reparto alcolici. Siamo le uniche ragazze che scendono. Una volta giú un tipo seduto su degli scatoloni davanti alle casse ci dice che dobbiamo lasciare giú la borsa del computer: gli diciamo che manco morte ed allora rimango io a fare la guardia. Alla fine il tipo mi fa entrare e raggiungo la Gaia alla sezione vini locali. Perché qui il vino non solo si consuma, ma si produce anche (e pure bbono), ma ció non aiuta affatto a dissipare la densa aura di marginalitá che circonda il tema alcol. Ed in effetti la gente che si aggira per il reparto ha un'aria da via Anelli a Padova: sono tutti piú brutti, piú zozzi e si muovono furtivamente. Anche il locale in sé ha un aspetto sordido: il soffitto é basso ed il tanfo da ascelle tremendo. Alla cassa si paga veloce e le bottiglie vengono poi infilate in tutta fretta da un tipo dentro un doppio sacchetto nero. Questi sacchetti orribili che qua si usano ovunque e che vedi sventolare dai rami degli alberi, come bandiere dei pirati dello sviluppo insostenibile.".
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Rabat, terrazza, 2 nov., ore 14.50
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"Esiste al mondo un posto migliore per leggere Tristes Trópicos che questa terrazza, con questa luce, i tetti bianchi e l'oceano davanti a me?
Sembra di essere sul ponte di un immenso e lentissimo transatlantico"
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miércoles, 14 de noviembre de 2007

También hice esto

me hice un te con menta en el palomar




y me lo fui a tomar a la azotea, mirando los tejados de la kasbah y con el oceano atrás.



más cositas, aquí

miércoles, 7 de noviembre de 2007

Mal d'Africa, 2º giorno

Torno in patria (patria in senso lato, leggi: Europa) e torno al Gabinete con serie difficoltá a scriverci qualcosa. E' da ieri che ci ronzo intorno ma davvero non so da dove iniziare. Lo stato del mio cervello in questi giorni oscilla tra il continuo borbottio di una pentola di fagioli e la calma solo apparente di un mare in espansione. Oddio, in realtá non so se un mare puó trovarsi in espansione, consulteró il mio geologo personale, ma é la prima immagine che mi é venuta in mente.
Anche se di soli 6 giorni, non é mai facile riassumere in poche righe un viaggio in Marocco. In realtá non sono nemmeno sicura che un blog sia il luogo piú adatto per farlo, il suo formato non permette ad una penna prolissa di dilungarsi eccessivamente e ci sono certi frangenti in cui ho seri problemi a limitarmi. Ed il Marocco da sempre mi provoca, tra le altre cose, logorrea.
Forse é piú saggio aspettare di avere qualche foto simpatica da mostrare, e cosí mi potró concedere solo qualche commentario succinto e molto puntuale. Il resto, per gli amici, davanti a una birra o a un té alla menta.
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Lasciata l'Africa alle spalle, il ritorno é comunque dolce. Mi aiuta la ferma convinzione di tornare entro i prossimi dodici mesi, con piú tempo ed una persona con cui muoio dalla voglia di arrivare di nuovo in taxi a Merzouga.
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Inshallah, ovviamente.
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In attesa delle foto, una perla riscattata dagli anni '80 e che giunge a fagiolo.
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jueves, 25 de octubre de 2007

Evocazione di peripli passati

Me la sono presa con calma fino ad ora, ma l'idea che fra soli 5 giorni saró di nuovo in Marroc-Marroc sta cominciando a farmi svolazzare le farfalle in pancia. O quelle erano per quando ti innamori? Allora diciamo che mi sta facendo rivivere ricordi di molteplici strati di cous cous e ceci che mi borbottano in pancia.
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Parto martedí e parto da sola. In realtá vado a trovare la Gaia a Rabat, quindi tecnicamente non sará un "viaggio-da-sola" e non lo potró per tanto sbandierare con orgoglio in faccia al mio ragazzo, il quale sono mesi o forse anni che mi suggerisce la terapia del "io-viaggio-da-sola" per combattere la mia profonda dipendenza da entourage sociale.
Ci terrei in ogni caso a specificare, a mó di attenuante, che arriveró all'aeroporto di Fes sola, da lí dovró riuscire ad arrivare in petit taxi alla stazione dei treni da sola e poi farmi 5 ore di treno fino alla capitale, sempre da sola. Per fortuna in Marocco non si é mai soli per davvero e sono certa che faró mille milioni di amici ancora prima di capire dove sta la biglietteria. Di sicuro il tragitto in treno sará un'amena esperienza. Quando arriveró a destinazione la mia amica stará ancora lavorando, quindi da sola dovró capire dov'é il nord e dov'é il sud, per poi cercare di arrivare a casa sua chiedendo informazioni da sola con il mio francese che é ancora in rodaggio (oggi proveró a dirottare l'argomento della lezione su "come chiedere indicazioni per la strada se si é femmina non accompagnata che si é persa nella banlieu marocchina"). Poco male, tutti questi mesi di interculturalité intensiva mi avranno insegnato qualcosa, dico io.
E poi e poi, come mi diceva il mio amico Giuliano, "noi abbiamo visto l'Africa". Noi giá si sa cosa ci aspetta. False guide, vere guide, false guide che sembrano vere, vere guide che sembrano false, gente che sembra una falsa guida quindi tu sgusci via veloce quando in realtá volevano solo fare due chiacchiere, buone persone che sembrano truffatori, truffatori che sembrano benefattori, quello che ti vende il set per il té, quello che ti vende le babbucce, quello che ti vende il tappeto, quello che ti venderebbe pure la mamma se potesse. La parte piú difficile comunque é l'acquisto del tappeto, se vi capita di andare prendetevi una mezza giornata libera perché potrebbe andare per le lunghe. Ed io, siccome ho solo 6 giorni a disposizione, non ho nessuna intenzione di comprare tappeti, ho giá dato, quindi NON chiedetemene come souvenir.
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Aaah, Maroc. Quanti ricordi. E che ricordi! Il viaggio piú rocambolesco della mia vita. Sono giá passati piú di quattro anni, incredibile. Devo decidermi a scannerizzare tutte quelle diapositive, sono cosí belle ed ancora nessuna é comparsa sul Gabinete, male.
Oggi, approfittando della calma della tarda mattinata stavo controllando com'é la questione treni. Solo scorrendo la lista delle stazioni mi si é risvegliata tutta l'emozione che la routine quotidiana manteneva in sordina. Fes - Rabat Ville, 76 dirham. Cari, vecchi dirham.
Sí, sono emozionata ed ansiosa di partire. Ma non credete che al mio ritorno, cavalcando l'onda dell'entusiasmo, mi concederó a, e vi delizieró con, descrizioni di viaggio melassose del tipo "il profumo delle spezie pervade l'aria della medina" o "quando scende la sera la cittá s'accende di mille luci vibranti mentre il muezzin intona il suo canto ipnotico". Non é nel mio stile, dovrete andarci e scoprirlo da soli. O leggere Glamour.
Ció non toglie che sto cercando da venti minuti una frase cinica per chiudere il post come vuole la tradizione di questo blog e non la trovo.
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Unheimlich.
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The Uncanny (Ger. Das Unheimliche) is a Freudian concept of an instance where something can be familiar, yet foreign at the same time, resulting in a feeling of it being uncomfortably strange [1].
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domingo, 21 de octubre de 2007

Traffic - preparandomi al viaggio

L'amica che al momento vive a Rabat e che andró a trovare fra 9 giorni, mi scrive via mail:
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"[...] ho due richieste importantissime da farti, senza le quali non posso sopravvivere qui in Marocco: una cipria della marca XY e del jamón... ti do i soldi quando vieni, sono due beni introvabili qui senza i quali la mia vita non ha più senso!"
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Sogno di sabato notte:

La mia amica mi avvisa per telefono di fare attenzione alla dogana, perché ultimamente i controlli sono strettissimi. Arrivo all'aeroporto cercando di esibire un'aria per nulla preoccupata dal fatto che sto introducendo in un paese straniero prodotti illegali. La polizia qua non é fra le piú gentili. Sto per arrivare alla porta d'uscita quando un agente mi blocca e mi fa segno di seguirlo. Mi ordina di aprire la valigia ed inizia a ispezionarla. Frugando tra le mie cose sente un bozzo sul fondo. Sogghigna. Con un coltello taglia la fodera e scopre il prosciutto sottovuoto. Sono nei guai, guai grossi.
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Forse sto frequentando un po' troppi musulmani ultimamente.
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Ps: stamattina verso le sei ho sognato l'indice della tesi. E non era male. Qualcuno che ne capisce di lotto mi dice che numero é? .

sábado, 20 de octubre de 2007

Hasta comí mollejas


Esto porque anoche comimos una parrillada riquísima en un restaurant cerca de casa que se llama la Chacha y cada vez tengo más ganas de conocer Argentina.

viernes, 14 de septiembre de 2007

Cosas que se veían venir - random

Me fui a Madrid para el puente del 11 de septiembre - los catalanes son el único pueblo que yo conozco que establecieron como día nacional la fecha de su derrota definitiva (ante los franceses, aquella vez). Hice las paces con una persona que quiero mucho y con la que sin embargo a veces no nos entendemos del todo. Donde falla la palabra, las acciones pueden restablecer los equilibrios.
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Últimamente me dedico mucho a la burocracia. Debería estar re acostumbrada, vista la itálica tradición de la que procedo, y pero se ve que hacía tiempo que no me encontraba obligada a lidiar con el clásico papeleo, que hoy día además luce su versión más actual, o sea: la celulosa de toda la vida + autorizaciones-certificados-verificaciones de datos-claves de usuarios electrónicas. La Oficina Virtual = te liás con decenas de instalaciones y actualizaciones en tu ordenador para luego tener que descubrir que igual tenés que ir a la Oficina Real para que terminen de averiguar que vos - El Solicitante - sos realmente vos y no un huevón cualquiera que se divierte a robar tus datos de Hacienda. Para qué los querrá, digo yo, sobretodo ahora que acabo de descubrir que soy una evasora fiscal, muy a pesar mío (por una cuestión de protección de datos, les ahorro ulteriores detalles).
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Los últimos dos días en el trabajo se han caracterizados, como se preveía, por la procesión de los aspirantes a alumnos del taller de lenguas. Nada nuevo bajo el sol, gana Pakistán pero Bangladesh le sigue de cerca y la India también tiene una nutrida representancia. De hecho, se han multiplicado los Narwinder, Jarjit y Preet (todos con apellido Singh, por supuesto). Por el otro lado, caen los Jefferson, Yoselmi o Miledi, mientras se mantiene estable el clan Iqbal. New entries: la pareja de hermanos nepalíes, Vishnu ella, Krishna él.
La curiosidad: hoy era el primer día de Ramadán y sobre las 7 empezaban poco a poco a delirar por falta de azúcares.

sábado, 25 de agosto de 2007

jueves, 9 de agosto de 2007

Si no saben qué hacer en agosto: Periplos ibéricos

Y ahora viene el resumen de la última semana de desconexión - del ordenador y de todo, en tanto el ordenador encarna todo lo que es mi rutina diaria de la que no voy a hablar ahora ya que justamente el tema es la antirutina de las vacaciones. Ahí va.
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Como escribía antes de cerrar las comunicaciones, la semana pasada dejaba Barcelona rumbo a Madrid, para visitar a una vieja amiga afincada en la capital y a la que no veía desde hace mucho tiempo. Pensaba quedarme unos 5-6 días, y sin embargo los planes que el destino tenía preparados para mi eran distintos, así que ... Plan B.
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MUY esquemáticamente:
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- Miércoles: autobús de Bcn a Mad, 8 horas de recorrido por el paisaje más aburrido de España. A parte una parada en la ya mítica localidad de Esteras de Medinaceli, el resto fue puro coma.
Llegada a un Madrid a 50 grados. Encuentro con la amiga. Cambio de plan debido a causas ajenas a mi voluntad. Se me plantea urgentemente la cuestión de si quedarme en la ciudad o irme al carajo.
- Decido quedarme ahí un par de días más, ya que estoy. Pese a las temperaturas saharianas, disfruto mucho de mis paseos por la ciudad semi desierta, y de la compañía de amigos viejos y nuevos. Me regalo una nueva cámara de fotos que es una hermosura (ya verán).
- Viernes a la noche: doy oficialmente comienzo el plan B. Autobús de Madrid a Algeciras, 8 horas de recorrido por un paisaje negro y lo único iluminado son polígonos industriales así que mejor el negro. Coma profundísimo. Soy la única europea en el medio del éxodo vacacional marroquí.
- Sábado por la mañana: Algeciras es realmente asquerosa, de veras me pregunto cómo pudieron levantar un pueblo tan feo. Quiero decir, para que sea tan triste y tan tremendamente feo tienen que haberlo hecho a propósito, andá vos a saber porqué. Por suerte mía enseguida sale el autocar que me llevará hasta mi destino final: Tarifa.
- De sábado a martes: la paz de los sentidos. Los Caños de Meca, Bolonia, Valdevaqueros, Los Lances, Punta Paloma, Barbate, Zahara de los Atunes. Les dejo imaginar el resto.
- Miércoles (hoy): hay que cerrar el periplo ibérico y regresar de donde vine. Autocar de Tarifa a Jerez de la Frontera, 3 horas de recorrido por un paisaje bien lindo pero lamentablemente no he dormido nada la noche anterior, así que otra vez, tremendo coma. Llego a Jerez a las 13 y decido, como tengo tiempo, de dar una vuelta mochilera por el centro. Temperatura exterior: 38, pero da igual, voy a verme el Alcázar y casi voy a ver las bodegas del Tío Pepe.
A las 15 es tiempo de acercarse al aeropuerto: prisa prisa, corro - sin perderme - por la ciudad, para luego descubrir, una vez llegada a destinación, que mi vuelo Jerez - Barcelona ha sufrido un retraso de 2 horas. Gano un vale de descuento para otro viaje y leo revistas femeninas.
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jueves, 12 de julio de 2007

Y ahora la que se va soy yo

Me voy a sumergir un poco en mi laguna marrón.
Chau!



Y hubo quien lo quiso celebrar asì:












martes, 3 de abril de 2007

L'amore è ceco

Se è solo lunedì ed il fegato ti fa già sospettosamente male,
cosa ti dovresti aspettare da un paese in cui la birra costa meno dell'acqua minerale?

jueves, 24 de agosto de 2006

¡Nos vamos de bodorrio!


Queridos amigos, el verano todavía no se terminó y yo por fin me voy de vacaciones!
Primer destino: Lisboa, segundo destino: Córdoba.
Espero volver toda entera para poder contar qué tal nos habrá ido nuestra primera boda comunitaria. Si no recibieran más noticias de mi, lo más probable es que me haya quedado agonizante en una playa altántica después del festejo lusocastellano que nos vamos a pegar.
Si habrá regreso, espero que sea con un memorable fotoreportage del momento más elegante que el Burdel habrá vivido hasta la fecha...Tacones, corbatas y mucho charme, seremos irreconoscibles...
Pues bueno, un saludo, mi fin de semana tres chic me está esperando y la maleta todavía no está hecha...voy a ver si puedo empezar sin que esa entidad acurrucada y toda enredada en la sábana se despierte traumáticamente...
Adeus, y ¡viva la ginjinha!