miércoles, 28 de noviembre de 2007

Welcome to politics, baby

Mi dicono: "Hai un problema"
DB: "Ah, oddio, quale?"
"Sei la mejo"
DB: "E quindi?"
"E quindi nun zi puole, devi rinunciare a qualcosa"
DB: "???"
"Non puoi avere A e B, e siccome hai giá chiesto A, ti invitiamo cortesemente ad abbandonare l'idea B"
DB: "ma se rinuncio a B e poi non mi danno A?"
"Eventualmente facciamo C. Tranquilla che una soluzione si trova, muoviamo un po' di contatti e.."
DB: "______"
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Ieri avevo 15 anni e mi mettevo i fuseax viola varichinati con i Dr Marten's.
Oggi mi ritrovo improvvisamente catapultata nel mondo reale dove mi si richiedono altissimi livelli di diplomazia, savoire faire e lungimiranza.
E va tutto bene, davvero, solo non vorrei svegliarmi domani e scoprire di essermi trasformata durante la notte in una vignetta di Altan.
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sábado, 24 de noviembre de 2007

Mi nueva droga

Todavía no ha empezado del todo el invierno pero ya estoy preocupándome de conseguir un buen método para contrarrestar sus efectos nocivos. Léase: metereopatía, ergo necesidad de encontrar ocupaciones alternativas que se puedan llevar a cabo en casa (ni que viviera en Groenlandia).
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La nueva droga de la que hablaba más arriba (los que estén eccesivamente interesados, relájense) se llama Flickr, el puto Flickr que hace que esté escriviendo todo esto en lugar que la introducción de mi tesina... decía, donde no sólo puedes subir todas tus foticas y complacerte de verlas en la web (trátese del mismo misterio que rodea el placer derivado de escribir en un blog -básicamente pajas) sino que hay miles de grupos temáticos para terminar de engancharte definitivamente y olvidarte por completo de tus obligaciones.
Uno de estos grupos es Photobooth Friday, el "viernes del fotomatón". Fotomatones de cada forma, color y edad, uno a la semana debería ser. Me inscribí y esta fue mi primera contribución:
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Se trata de mi primer DNI y probablemente sea el primer fotomatón de mi vida.

Espero se aprecie lo bello que era mi firma con tan sólo 4 añitos. Already a genius.

jueves, 22 de noviembre de 2007

L'ultimo papiro

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Questa é la caricatura di Cami che ho fatto lunedí per il suo papiro di laurea.
Sono molto contenta del risultato, quindi mi concedo un po' di autocelebrazione e pubblico per la prima volta una mia opera.
Spero che si possa apprezzare il dettaglio delle sue tipiche foto nere, nonostante abbia dovuto ridurre un sacco l'immagine perché senó blogger non la caricava (ma se ci cliccate sopra si vede piú grande).
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La pubblico anche perché se non sbaglio questo probabilmente era l'ultimo papiro della mia carriera. Direi che tutti gli amici laureabili oramai hanno concluso, e a meno che non adottiamo questa gloriosa tradizione anche per i dottorati oltretutto all'estero, mi sa che il prossimo sará per i miei figli. E spero di non dovermene incaricare io, sarebbe alquanto imbarazzante.
Sempre che non decida di farli su commissione (i papiri, non i figli), idea che mi ha sfiorato piú di una volta. Ma quello del papiro é un mercato di nicchia, fortemente attaccato ad una specifica realtá locale. Per farla breve, anche stavolta ricca non divento.
Evabbuó, por amor al arte.

L'inevitabile intolleranza di fondo del credente monoteista

Vado al sodo, perché oggi sono stanca.
C'é un tipo che mi vuole convertire. Un avventista del settimo giorno, credo, o giú di lí. Di quelli militanti, comunque. Ha studiato Teologia e pensa che questo gli conferisca una qualche autoritá. É l'uomo piú pesante della Terra ed io con lui sono glaciale: é capitato un paio di settimane fa al Servei e da lí é tornato a ripetizione fino a che l'altroieri é venuto fuori che é teologo. Mmh, c'era qualcosa che mi puzzava, lo sentivo.
Mi dice "tu sicuramente sarai evoluzionista, non é vero?"
Al che sgrano gli occhi, rigiro la domanda rompendo il silenzio stampa: "perché scusa, tu sei creazionista?!?"
Da lí inizia il dibattito che io cerco di stroncare sul nascere rispondendo a grugniti e monosillabi (io adoro i dibattiti, ma non con un tipo cosí tremendamente pesante), ma lui vuole portare avanti la sua campagna di subdolo proselitismo a tutti i costi e non molla. E se non credo a una vita dopo la morte, e come posso pensare che discendiamo dalle scimmie (mi basta guardarlo per averne la prova, ma ho l'eleganza di non dirglielo cosí direttamente), e che credo alla teoria di Darwin solo perché l'ho letta sui libri (!!!), che prima o poi sentiró anch'io la chiamata, che un sacco di gente si converte prima di morire (tié), etc. Il tutto con un tonino di voce fleeeeeeeeeeebile, l'ipocrita, fa la pecorella innocua, é manso, parla leeeeento lo stronzo, ma é proprio cascato male.
Il giorno dopo mi trovo nella mail del lavoro due-tre messaggi suoi con orribili powerpoint a sfondo religioso. Uno era un padre nostro rivisitato, un'altro una tirata sulle lacrime delle donne!! Non c'ho visto piú:
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"Francisco,
este es un correo profesional, te ruego no usarlo para enviar correo inútil. Si tienes alguna cuestión relacionada con las tareas que desarollamos en Servei S. te invito a ponerte en contacto con nosotros todas las veces que te sea necesario. Que quede claro que tus mails pseudo-religiosos no me interesan, ni mucho menos que desde el Cristianismo se me venga a hablar de la esencia de la mujer. Tal como yo, que soy atea, no intento convencer a nadie de que deje su fe, pretendo que los demás tengan el mismo cuidado y respeto conmigo. Estoy aquí para dar información y apoyo a quien lo necesite, no para que me intenten convertir.
Un saludo"
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Oggi mi ritrovo una terza mail del tizio, tema: dare senza chiedere a cambio.
E' troppo: il suo indirizzo viene messo nella lista nera dell'outlook, che bloccherá tutti i suoi messaggi. Ecchecccazzo.
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Niente, a 'sti credenti non gli va giú che uno non sia religioso. Non lo possono proprio accettare. E in piú se la prendono coi piú deboli, con una povera tipa che non rompe le palle a nessuno, che é lí seduta al suo tavolo indifesa e non si puó alzare ed andarsene, perché il suo lavoro e stare lí ad aspettare che arrivi il profeta di turno ad illuminarla. Mi pagano troppo poco per riuscire ad accettare a cuor leggero queste angherie.
Vivi e lascia vivere, pretino frustrato.
Tu c'hai dio, un altro il prozac, e io c'ho i cubini.
A ognuno il suo succedaneo.
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E se non fosse abbastanza chiaro il concetto, lo ribadisco con l'ausilio di un classico dei classici.
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domingo, 18 de noviembre de 2007

El oficio del explorador


"Hoy, ser explorador es un oficio; oficio que no sólo consiste, como podría creerse, en descubrir, al término de años de estudio, hechos que permanecían desconocidos, sino en recorrer un elevado número de kilómetros y acumular proyecciones, fijas o animadas, si es posible en colores, gracias a lo cual se colmará una sala durante varios días con una multitud de oyentes para quienes vulgaridades y trivialidades aparecerán milagrosamente trasmutadas en revelaciones, por la única razón de que, en vez de plagiarlas en su propio medio, el autor las santificó mediante un recorrido de 20.000 kilómetros."
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C. Levi-Strauss
Tristes trópicos
ed. Paidós, 2006, p. 24
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Dal quaderno di viaggio

Rabat, ore 13.00, 1 nov. (giovedí)
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"Sono venuta a sedermi nel Giardino Andaluso della kasbah , meglio conosciuta come Oudayas (udaiá). Oggi il sole picchia forte ed é una sofferenza stare col maglione, ma non voglio problemi e meno quando vado in giro da sola. La cittá comunque é molto tranquilla: certo, restano sempre marocchini con tutti i loro annessi e connessi, e soprattutto col tipico savoire faire con le donne, ma assolutamente nulla in confronto a Fez, Marrakech e tutti gli altri luoghi che ho visitato l'altra volta. Sicuramente la cittá é piú rilassante per girare da sola e perdere la paura, e senza dubbio l'unico posto in cui la Gaia avrebbe potuto resistere tre mesi. Che comunque, intendiamoci, il Marocco é il Marocco e neppure Rabat si smentisce, ma per lo meno non hai la costante sensazione di essere spiata/seguita e non vieni assalita ad ogni metro da venditori/cacciatori di papiers/false guide.
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Questo giardino é bellissimo, con le palme, gli aranci, le fontane, i gatti e le antiche mura tutt'intorno. Sembra Cordoba. O forse é Cordoba che sembra il Marocco. O piú semplicemente, fino a 600 anni fa erano parte dello stesso regno e si nota.
Mazza che caldo. E se mi tolgo il maglione? Tanto qua é pieno di donne e coppiette che si tengo castamente per mano, ma sí dai. (tolto) nessuno mi caga, pare. Ottimo. Ieri non ero ancora del tutto preparata all'uscita in solitario. Ho tentennato un po' a casa e poi ho preso un taxi per andare a prendere la Gaia al lavoo e mangiare insieme. Appena uscita dalla porta della kasbah mi ha adescato un tipo che poi é risultato essere una personcina a modo, poveretto (io subito a pensare male). Anzi, in realtá meglio averlo incontrato, perché stranamente ci ho messo un po' a trovare un taxi e di stare lí impalata sul ciglio dello stradone non ne avevo voglia. Giá notavo occhi indiscreti che mi avevano puntato. Questo era una specie di poliziotto non ho capito bene perché mi ha detto che vive a Salé ma lavora a Tunisi per la gendarmerie; mi ha detto chiaramente che era ansioso di conoscere ragazze europee perché ci invidia molto e che, insomma, al solita storia: ragazza europea = permis de sejour, almeno lui lo dice subito. Un punto in piú per la schiettezza.
Alla fine prendo il mio taxi e attraverso mezza cittá per raggiungere Agdal, il quartiere bon ton dove c'é l'ufficio di Gaia. Che il posto é bon ton lo si capisce dalle case, dalle macchine e dai negozi, ma lo stato delle strade continua ad essere deplorevole come dappertutto. Nonostante l'amato re Mohammed VIº stia per dare inizio ai lavori per il tram elettrico (!!!), qua é tutto un disastro, autobus che cascano a tocchi, l'asfalto rotto, i marciapiedi coi buchi, pietre tirate su ovunque, ed ogni tanto una gru con su un tipo che dorme e che sospetto che sia pagato solo come comparsa, per far finta che ci sono dei lavori in corso.
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Dopo pranzo Gaia ha deciso di disertare il lavoro e ce ne siamo andate a fare un giro per il quartiere, a vedere un paio di negozi occidentali ed a cercare un regalo per Rashid. Ad un certo punto si é scusata con me perché mi aveva portato da Promod invece che farmi fare cose piú "autentiche". Forse, ma sono dell'avviso che se si cerca la vera autenticitá di un luogo, ossia se si vuole cercare di capirlo per davvero, é estremamente istruttivo vedere anche tutti quei posti che forse non saranno segnati sulle guide, ma ci permettono di capire qualcosa in piú sulla vita locale. Che fanno le classi medie a Rabat? Dove mangiano, dove fanno shopping, come si vestono? Se vogliamo vedere solo minareti, souk e donne in jillaba d'accordo, ma dobbiamo almeno essere consci che quella che stiamo avendo é una visione limitata della realtá locale.
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Un giapponese dalla fontana mi ha fatto una foto. Penserá che sia una tipica bellezza autoctona fumando una Marquise? Allora gli chiedo 10 dirham!
Tornando a ieri. Un'altra esperienza "alternativa" che vale la pena: andare al supermercato a comprare vino. Da Agdal prendiamo un vialone che porta verso la ville nouvelle, passiamo in fianco ad una grande moschea ed arriviamo ad un incrocio. Sulla sinistra c'é il super Label Vie (che suppongo sia un gioco di parole tra "la bella vita" ed "etichetta": magie del consumismo).
Attraversiamo rischiando come sempre la vita ed entriamo: davanti a noi il supermercato normale, tutto luminoso e colorato, sulla destra delle scale nere che portano al seminterrato. Lá sotto c'é il reparto alcolici. Siamo le uniche ragazze che scendono. Una volta giú un tipo seduto su degli scatoloni davanti alle casse ci dice che dobbiamo lasciare giú la borsa del computer: gli diciamo che manco morte ed allora rimango io a fare la guardia. Alla fine il tipo mi fa entrare e raggiungo la Gaia alla sezione vini locali. Perché qui il vino non solo si consuma, ma si produce anche (e pure bbono), ma ció non aiuta affatto a dissipare la densa aura di marginalitá che circonda il tema alcol. Ed in effetti la gente che si aggira per il reparto ha un'aria da via Anelli a Padova: sono tutti piú brutti, piú zozzi e si muovono furtivamente. Anche il locale in sé ha un aspetto sordido: il soffitto é basso ed il tanfo da ascelle tremendo. Alla cassa si paga veloce e le bottiglie vengono poi infilate in tutta fretta da un tipo dentro un doppio sacchetto nero. Questi sacchetti orribili che qua si usano ovunque e che vedi sventolare dai rami degli alberi, come bandiere dei pirati dello sviluppo insostenibile.".
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Rabat, terrazza, 2 nov., ore 14.50
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"Esiste al mondo un posto migliore per leggere Tristes Trópicos che questa terrazza, con questa luce, i tetti bianchi e l'oceano davanti a me?
Sembra di essere sul ponte di un immenso e lentissimo transatlantico"
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sábado, 17 de noviembre de 2007

A las 22.25

¡yumm!

miércoles, 14 de noviembre de 2007

También hice esto

me hice un te con menta en el palomar




y me lo fui a tomar a la azotea, mirando los tejados de la kasbah y con el oceano atrás.



más cositas, aquí

Ahora somos 6 (no, 7)*

Tengo que actualizar un poco el Gabinete, que lo tengo muy abandonao últimamente y mientras van pasando cositas.
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La primera es que a causa de esto...



...ahora hay un nuevo integrante del Burdelón.
Señores y señoras, les presento Matilda

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* 7 porque desde hace unas semanas también está Mawricwruz, quizás no lo había dicho, asi que ahora la relación hombres/mujeres en casa es de 4:3 ¡viva!

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más sobre el asado de los cumples, acá

domingo, 11 de noviembre de 2007

Choque entre titanos

Entre taparse la nariz y tomar la defensa de Aznar y seguirle la onda al egomaníaco ese, existe una tercera vía: la del abuelo borracho. Noblesse oblige.


jueves, 8 de noviembre de 2007

Si mi abuela tuviera rueditas...

... sería un carrito, dice el dicho (italiano).

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Y si yo hubiese sido una persona más constante, (con)centrada y testaruda, tal vez hoy sería no digo una ilustradora de universalmente reconocido talento con una chimenea repleta de galardones como este señor que adoro, pero por lo menos tendría menos remordimientos. A los que estoy intentando poner remedio con alguna iniciativa casera en colaboración con Mr. Pijama que ha decidido que se le re da el cómic y a mi se me re da hacerme la erudita del domingo ("tenés que leer absolutamente ese número en el cual Óbelix monta su empresa de menhir"), pero esta es otra historia y en cuanto tenga un desenlace feliz les informaré.
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El tema acá es que, como dice mi mamá que se banca problemáticas parecidas pero con algún añito de retraso y ahora está a tope recuperando el tiempo perdido en hacer, entre otras cosas, de mamá, hay que dedicar tiempo y energías en eso si no se te van la inspiración, la mano y el talento (si es que lo hay) y vos ahí con cara de "cómo me gustaría". Nonono, pésima actitud.
Un buen compromiso entre "me meto en una escuela que dura tres años" y "ya fue, ahora soy adulta y hay que dejarse de tonterías e ir a trabajar" podría ser, por ejemplo, la de mantener despierta la atención sobre las novedades que nos reserva el mundo editorial, el circuito de las galerías y ahora también nuestra amada internesss. Hace ya un tiempo que el Gabinete alberga una lista de links de ilustradores y dibujantes que gustan a la Doctora (completamente wannabes) y que si se fijaron se va actualizando a medida que descubro nuevos autores, como por ejemplo Scott McCloud, autor del manual para hacer cómics que Mr. Pijama me regaló para mi cumpleaños (esta vez ha sido él que me ha "iluminado").
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Pues bien, decidí anoche que iba a hacer un doble estreno: de tag (véase más abajo) y de sesión, en este caso informativa. En el sentido de que, si hay cositas interesantes en Barcelona para ver o leer, les informaré desde el Gabinete, aunque sospecho que sea algo que básicamente me sirve a mí, pero no les importa, ¿verdad? Al final y al cabo, entre las vocaciones de este blog está la de darse un tono y en eso estoy últimamente (por la serie: cosas que se tienen que gestar). Aviso que no tienen por qué ser todas cosas buenas, pero siempre son estímulos para regenerar un poco nuestras ideas atrofiadas.
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Por lo tanto
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El Gabinete informa que:
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En la galería que los de Rojo abrieron hace unos meses en la calle Girona nº61, o sea a dos cuadras de casa, mirá vos, se inaugura hoy la expo de Jon Burgerman, (aka Gianni l'uomo del borgo). A las 20h y hasta el 30/11.
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Mañana a las 21 en La Cuchara (c/ Palma de Sant Just nº7) se inaugura H.E.I.N.O.L.A, la muestra de dibujos de los finlandeses Elina Orpana y Juha Fiilin.
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En todo esto, todavía no llegaron los libros que compré en internet. Llegarán? No llegarán?
Suspence...
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miércoles, 7 de noviembre de 2007

Mal d'Africa, 2º giorno

Torno in patria (patria in senso lato, leggi: Europa) e torno al Gabinete con serie difficoltá a scriverci qualcosa. E' da ieri che ci ronzo intorno ma davvero non so da dove iniziare. Lo stato del mio cervello in questi giorni oscilla tra il continuo borbottio di una pentola di fagioli e la calma solo apparente di un mare in espansione. Oddio, in realtá non so se un mare puó trovarsi in espansione, consulteró il mio geologo personale, ma é la prima immagine che mi é venuta in mente.
Anche se di soli 6 giorni, non é mai facile riassumere in poche righe un viaggio in Marocco. In realtá non sono nemmeno sicura che un blog sia il luogo piú adatto per farlo, il suo formato non permette ad una penna prolissa di dilungarsi eccessivamente e ci sono certi frangenti in cui ho seri problemi a limitarmi. Ed il Marocco da sempre mi provoca, tra le altre cose, logorrea.
Forse é piú saggio aspettare di avere qualche foto simpatica da mostrare, e cosí mi potró concedere solo qualche commentario succinto e molto puntuale. Il resto, per gli amici, davanti a una birra o a un té alla menta.
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Lasciata l'Africa alle spalle, il ritorno é comunque dolce. Mi aiuta la ferma convinzione di tornare entro i prossimi dodici mesi, con piú tempo ed una persona con cui muoio dalla voglia di arrivare di nuovo in taxi a Merzouga.
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Inshallah, ovviamente.
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In attesa delle foto, una perla riscattata dagli anni '80 e che giunge a fagiolo.
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