miércoles, 28 de febrero de 2007

Wanna be mileurista.
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Anche se ultimamente le mie furie e le mie varie frustrazioni da lavoro-spazzatura si sono in parte sopite, questo non vuol dire che non continui ad essere ben cosciente della situazione in cui versa buona parte dell'umanitá sotto i (ormai giá) 40 anni in questa parte di mondo. ANZI. Dicono che il 30% o giú di lí della popolazione spagnola sia mileurista, il che oggigiorno non é un granché; ed il fatto che io agogni sti famigerati 1000 euri al mese come se si trattasse del biglietto vincente della lotteria, la dice lunga sullo stato delle cose. Cose non solo mie, evidentemente, ma condivise da schiere di altri giovini di belle speranze, tanti studi e pochi schei.
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Ho 26 anni, laureata a pieni voti ed ora dottoranda, lavoro 25 ore settimanali e prendo 550 euro al mese. Anche la mia amica F. prende 550 euro al mese, e lavora piú o meno le mie stesse ore, solo che lei a volte va in notturna. Invece MC. lavorava in un negozio di fotografia 6 giorni a settimana per un totale di 42 ore ed il suo compenso erano 800 euro netti. Quando lavoravo come commessa in un negozio di vestiti anch'io prendevo 800 netti per 40 ore, piú o meno lo stesso che guadagna S. in un call center; poi sono passata ad una libreria e lí mi pagavano 650 euro per 30 h.
Se uno si fa un calcolo del valore che viene dato ad un'ora di vita di una persona, a prescindere dai titoli che possa avere (che comunque non sono del tutto insignificanti), c'é da pigliare un muro a testate. Per questo tendo a non fare nessun calcolo che non sia strettamente necessario, come quando arriva il giorno 20 del mese e sono giá miserabilmente a secco e devo fare appello a tutta la mia creativitá finanziaria. Quando non corrono a salvarmi mamma e papá, naturalmente. Il culo é salvo, ma non é proprio cosí che dovrebbe andare.
Dicono anche che siamo un "fenomeno sociale". Dovremmo sentirci importanti, forse. Siamo una "generazione", rientriamo in una di quelle categorie che ogni tanto si conia per cercare di razionalizzare e quindi dare una spiegazione a qualcosa che nel fondo ci sfugge. Dov'é che si é inceppato il meccanismo? Com'é che siamo sempre piú ricchi (come economie nazionali) e sempre piú poveri (come economie domestiche)? Forse la novitá sta proprio in questo, che non é del tutto corretto dire che siamo piú poveri, perché sicuramente molti di noi sono cresciuti con condizioni nettamente migliori rispetto, ad esempio, alla generazione dei nostri genitori. Ma viviamo nell'incertezza dei contratti a termine, delle "collaborazioni straordinarie" (come veniva definito, sul contratto, il mio lavoro da 6 giorni a settimana. hanno la faccia come il culo), destinati ad essere co.co.co. per chissá quanti anni. Viviamo in 4-5 persone per appartamento e comunque ci sentiamo fortunati perché ogni tanto andiamo da Ikea a comprarci qualche futilitá per la cucina. Ed é pure divertente, fino ad un certo punto. Fino a che le tue necessitá sono accordi a questo tipo di situazione, e per il momento é il mio caso, va benissimo.
Questo po po' si sermone é nato perché stamattina, leggendo distrattamente i giornali on-line mentre il lavoro stagnava, mi sono imbattuta in quest'articolo. Io per fortuna di lavori "orrendi" nel classico senso della parola non ne ho (ancora) fatti, peró posso vantarmi di aver lavorato, a parte la classica triade cameriera-barista-commessa, come venditrice di biglietti per concerti vestita da dama del '700 (per strada, con qualsiasi condizione atmosferica), come assistente di cerimonie di nozze, come involontaria truffatrice per una galleria d'arte, e un lungo eccetera. Oltretutto ho lavorato pure da Zara, esperienza che si avvicina abbastanza all'idea che ho del Purgatorio.
Alla faccia della gavetta.
C'é di peggio comunque. Conosco un tipo che di lavoro fa il sessuatore di polli, cioé il suo compito é stazionare 8 ore al giorno davanti ad un nastro trasportatore su cui viaggiavano migliaia di volatili e coll'aiuto del suo ditino verificare se era maschio o femmina (nb: i genitali dei polli sono interni).
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Questo post sta cominciando a diventare troppo lungo. Non vorrei dare l'impressione ai miei lettori che non ho un cazzo da fare e che non mi merito il mio pur magro stipendio. Vado quindi a fare finta di essere indaffarata per poter continuare a lamentarmi in santa pace.
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martes, 27 de febrero de 2007

Ese tiene duende. Y mucho morro.

Para los amantes del puro arte flamenco:

el Chandalito de Cles en una exclusiva sesión privada
durante una de sus raras visitas en Barcelona.

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Advertencia para los que buscan fácil diversión: esto es para entendedores, puede que les resulte difícil de comprender. Cante experimental, improvisación y resaca al estado puro.


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domingo, 25 de febrero de 2007


Longo é il cammino ma grande la meta
(qualsiasi riferimento a fatti e persone che si agitano in Parlamento é assolutamente voluto)


"Cedete lo passo"
"Cedete lo passo tu"
"No. È a te cedere. Io son cavaliere"
"Et io che sono? Non le hai viste le schiere mie?"
...
"Ti vedo e ti piango"
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"Addove ite?"
"Mah, cosí, sanza meta"
"Venimo?"
"No, itene anco voi sanza meta, ma de un'altra parte"
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E quindi?
"Famo mille petecchioni! E accontenti li sapienti e li minchioni!"
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jueves, 22 de febrero de 2007

Pa qué llorar, que la vida es un Carnaval
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Ieri a lezione ritrovo con varie compagne or ora rientrate dalle patrie sudamericane. Ana praticamente carbonizzata da un mese di spiagge in quel dell'Uruguay e Anita di ritorno dal famigerato carnevale di Bahia con ancora i brillantini appiccicati in faccia.
Ora il dubbio: in mezzo a questo turbinio di invidie e travasi di bile, voglio io davvero sapere com'é andata in laguna?
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No
No
No
No
No
Non so
Non risponde
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Almeno mandatemi una frittola per posta.
(Di Tonolo alla crema, giá che vi prendete il disturbo)
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miércoles, 21 de febrero de 2007

Pardon, Sir, is it a big bamboo?



Entre las noticias de hoy leo que el gobierno de Brasil planea, para sus campañas de prevención, repartir preservativos más grandes tras recibir muchas quejas por parte de los ciudadanos. Que les quedan muy pequeños y por eso resultan inútiles. Eso da por pensar. Fuentes fiables me dicen que también los que se reparten aquí son bastante estrechitos sobretodo en la base y a los usuarios mejor dotados les bloquean la circulación.

De aquí, dos cosas: antes que nada, que nuestros administradores aprendan a escuchar más las necesidades de los ciudadanos, y más ahora que se acercan elecciones (municipales). ¿No será que, al repartir condones tan angostitos, les están diciendo en el fondo que son muy poca cosa? ¿Acaso no están subestimando a su electorado?

Segundo: qué GRAN país es Brasil.
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sábado, 17 de febrero de 2007

Il sesto giorno.
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La Terra era corrotta. Dio vide che gli uomini vivevano nell'ozio e nella perdizione, tutti tranne la Doc. Boop (che, come si vede nell'angolo a destra, sta iscrivendo due paki a un corso). Ella durante la settimana lavora duramente e si prodiga per salvare i suoi fratelli.
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Dio decise allora di mandare sulla Terra una piaga che avrebbe distrutto tutto, uomini, animali e piante. Solo la Dottora e la sua gente si sarebbero salvati. Avrebbero costruito un'arca che li avrebbe risparmiati dal terribile diluvio.
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Al sesto giorno della settimana (sabato) cominció a piovere. E piovve incessantemente sulla Terra, fino a che il mercato de los Encantes rimase vuoto perché tutti cercavano riparo. La Dottora e la sua gente aspettavano chiusi dentro l'arca.
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E piovve fino a che tutto fu sommerso. Tutto quello che aveva vita sulla Terra, compreso il Carnevale di Sitges, fu coperto dalle acque. Questa é la volontá di Yahweh. E quando il Diluvio finirá e le acque si ritireranno, la Dottora e la sua gente dovranno rimettersi al lavoro.
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Bel fine settimana si prospetta...
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(tutto preso in prestito
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viernes, 16 de febrero de 2007

Ripetuta-ripetuta-ripetutamente, dudas
(br-brr)





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Será que la briza de las 8.30 de la mañana es algo violenta si vas en bici y llegás tarde, será que a estas tempranas horas ya tuve que bancarme un llamado de 15 minutos en catalá con una viejita charlona, pero a veces estoy acá sentada mirando hacia la calle y de pronto me surgen preguntas inquietantes como ésta:



¿es sano (con mi edad) no quejarse del trabajo?


Para que la vida siga sorprendiéndonos, ¿no deberíamos estar siempre insatisfechos con lo que hacemos? ¿No deberíamos rayarnos cada día con el jefe, mentarles la madre a todos los compañeros y tener un ataque todas las veces que escuchamos la voz de buitre de la centralinista? (*)
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(*) al principio era así, pero luego le vas tomando cariño incluso a la Araceli y a su es per vosaltreeeees...

¿Qué opinan? ¿Será paz del alma o ahuevonamiento? Si tuviese uno ¿qué diría mi maestro zen? ¿Qué diría Lenin? ¿Temperancia o rebeldía? ¿Socialismo o barbarie? ¿Solo o cortado?
Y son solamente las 10.31, diosss...
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jueves, 15 de febrero de 2007

Oggi é giovedí grasso


e lo deduco solo dal fatto che la magnata a casa di Raúl sotto un sole che cuoceva i cervelli manco fosse luglio mi ha lasciato alquanto provata. Specialmente se poi, senza neanche avere il tempo di mandar giú l'ultimo dorito con guacamole, devi giá inforcare la bici per andarti a ciucciare una lezionona di antropologia giuridica in cui si é dibattuto sul significato profondo dei cambiamenti apportati dai Giacobini prima, e dal Direttorio poi, alla Dichiarazione dei Diritti dell'Uomo del 1789. Oh mama. Un po' intenso per essere l'esordio dopo la pausa vacanze e la successiva immersione di studio.
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E mentre in laguna ora stará per iniziare la festa, il Carnevale tanto amato, il momento della sovversione e della licenza di uccidere le convenzioni, il momento in cui gli stonati cantano, gli scoordinati ballano, le brutte si fanno belle e le belle si fanno i brutti, io giaccio inerme sul divano cercando di dimenticarmi del mega blocco intestinale che mi sta rendendo questo grasso giovedí ancora piú arduo. Se poi sto maledetto filtro delle maledette sigarette da arrotolare smettesse di sgattaiolare fuori dalla sua maledettissima cartina, saria mejo. .
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Uffi ragassi, non divertitevi troppo. Lo so che in realtá sti ultimi carnevali (a parte alcune interessanti eccezioni) non sono stati poi sto granché. Ogni anno ci lamentiamo che é sempre peggio, che non c'é musica in giro, poche feste, i locali chiudono presto etc. Ma la saudagi dell'emigrante é una brutta bestia e da lontano tutto sembra sempre piú bello. Lo stato pietoso delle mie finanze purtroppo non mi permette minifughe da due giorni solo per far festa. Cercheró di rifarmi a Sitges e sto anno cazzo ci vado davvero. Sabato scatta l'operazione "troviamoci un vestito in mezz'ora" e poi via!, sul carrozzone coi trans. .
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Comunque, oggi ho comprato i biglietti per le vacanze pasquali. Quando uno lavora improvvisamente diventa una persona vagamente previdente e, invece che pigliarsi sempre all'ultimo momento per poi non fare nulla perché é tutto carissimo (principale motivo per cui nella mia vita ho viaggiato molto meno di quanto avrei potuto), due mesi prima si comincia a organizzare per sfruttare fino all'ultimo minuto utile delle sue scarsissime vacanze. Il plan é: fine settimana lungo a Venezia e poi 5 giorni tete-a-tete a Praga con la mamma. Questa sí che é una novitá! Sará un esperimento interessante.
Sono proprio cresciuta. Un po', almeno.
(a questo proposito non si accettano commenti acidi di mio moroso)
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miércoles, 14 de febrero de 2007

Keine Gegenstände aus den Fenster werfen.


7 horas 7 leyendo un maldito libro en alemán. Sí gente, en alemán. 100 paginitas no más, en uná tarde, casi del tirón.
Y digo casi porque a cuota -15... paré. Y no fui a la prueba. En su lugar opté por una hermosa siesta tirada en el sillón. Y es que yo no lo hago porque me lo manden hacer, NONONO, lo hago para mi.

Du blöde Kuh.
(como se vino diciendo últimamente)

A ver qué haré el lunes con la mundliche Prüfung...
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jueves, 8 de febrero de 2007


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Puff. E piano piano mi sgonfio.
La tensione scende, ritrovo il mio tempo libero.
Improvvisamente posso perdere tempo e dedicarmi ad altro.
Anche se dentro mi é rimasta come una specie di frenesia,
lavo i piatti in modo compulsivo, spazzo e rassetto casa.
Basta, stai diventando una massaia nevrastenica. Fermati un momento.
La casa é nuova e ti piace che luccichi, d'accordo, ma cerca di non andare in fissa.
Ti sembra che gli altri non facciano un cazzo? E non farlo neanche tu.
Incrocia le braccia e vedi che succede.
Cosí magari finisci una buona volta quel libro che é due mesi che staziona sul comodino.
Vai a trovare le persone che é tanto che non vedi.
Riposati. Vai al cinema.
Soprattutto, torna a concentrarti su quello che realmente conta e che negli ultimi tempi hai perso tanto di vista.
Lui, ad esempio.
L'ho trascurato moltissimo ultimamente, lo ammetto.
Trovavo il tempo per fare tutto, ma arrivata alla fine della giornata crollavo come una merda secca. Ogni spazio occupato da altre cose, cercavo di ritagliargli dei buchetti illudendomi che fosse abbastanza. Quando so benissimo che non ci si puó accontentare dei resti, neanche lui puó farlo. Vuole dedicazione assoluta e come possiamo dargli torto?
Cosicché ieri mi sono presa tutta la giornata per stare con lui. Telefono spento, non ci sono per nessuno.
Cosa serve piú che una coperta rossa e un paio di filmetti per essere felici? Il resto lo mettiamo io e te. Mi lascio scivolare tra le tue braccia come da tanto non facevo.
Braccia. Braccioli. Che morbidi. Non resisto piú...

Divano dolce divano, come ho potuto stare cosí tanto lontana da te?
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martes, 6 de febrero de 2007


¡Ee..eeeetchús!
(Interculturalité #1)

Saben esa sensación como de, cómo llamarla, ¿modorra existencial? Más bien: aturdimiento de las facultades perceptivas, dislexia integral, pereza intestinal y cerebral. La Doctora no se recupera de la tanda intensiva de estudio, ¿querrá esto decir que está oxidada? ¿Que nada más por un par de trabajitos de fin de semestre agotó las fuerzas? Mmh, es una posibilidad. Incluso me encuentro poco loquaz y, chi mi conosce lo sa, esta es una rareza che se da con la periodicidad de la cometa Hale Boop (perdonen el juego de palabras pedoríssimo).


En estas condiciones, el tango me debe de seguir fascinando mucho de verdad si logro mantenerme de pie para bailar trepada encima de unos 10 cm de tacón y hasta las 12.30 de la noche. Un lunes. Que empezó pésimo pues as usual no escuché el despertador y abrí el primer ojo a las 9 (cuando tengo que estar en el trabajo a las 8.50), a las puteadas me lanzé al frío de la calle y a las 9.13 ya en el metro abrí el segundo ojo. Maaal.


La suerte en todo esto es que el trabajo me sigue divirtiendo con su rutina hecha de frasitas tontas con las chicas y mi onda portera Chus. Soy la diana preferida de las jubiladas del curso de informática, me sueltan unos monólogos increíbles esperando a que llegue el prof y estas siempre llegando 20 minutos antes...qué paciencia...y nena cómo funciona eso del i-mAil, y por qué tal cosa no me anda, y por qué lo otro pita, etc. Son hermosas pero sufren de verborrea, las pobres... Los pakis por el otro lado me cuidan mucho, me traen galletitas, café con leche y cruasán, perfumes Eternity by Luca Bossi, cuadritos psiquedélicos. Es lindo, el ambiente acá es muy bueno y la gente poco a poco se va soltando. Un chico paki decidió que yo soy su llave para entrar en la sociedad europea; lleva dos años acá y está hasta el orto de sus paisanos, quiere salir del micromundo paki y creo también del armario. Con lo cual me tomó como anfitriona para que le ayude a vencer sus exitations y a introducirse en el esplendoroso mundo occidental. Lo primero: conseguirle un piso hispanoparlante, segundo: darle a saco con el idioma.

Lo tercero será: Arena Vip. Me encanta.


domingo, 4 de febrero de 2007








Just 19 and sucker's dream I guess I thought you had the flavour
Just 19 and dream obscene with six months off for bad behaviour
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Remember me...
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