miércoles, 24 de junio de 2009

Dra Boop goes east - tappa nº2: Sarajevo

Era imminente ma al tempo stesso sembrava non dover succedere mai, ed invece eccomi!


Dopo lunghe ore di macchina attraversando, nell'ordine, i verdi boschi della Slovenia (sotto pioggia scrosciante), le fertili pianure croate (sempre sotto pioggia scrosciante), la ridente campagna della Repubblica Srpska con i suoi caratteristici ruderi (sotto pioggia giá meno scrosciante) e finalmente le colline bosniache (intese come Federazione di Bosnia Herzegovina, che é un'antitá autonoma rispetto alla Rep. Srpska anche se insieme formano la Repubblica di Bosnia Herzegovina... vabbé... é complicato, sorvoliamo per ora, cmq giá non pioveva piú); dopo essere entrata gloriosamente in cittá ed aver beccato casa dell'Alice al primo colpo, nonché dopo aver festeggiato la sua partenza con un happening a cui ha partecipato la creme de la creme della cooperazione italiana (come puntualizzava sagacemente uno dei pochi autoctoni presenti "Italijani? Kapitalisti!"); dopo aver aiutato la suddetta Alice and family ad impacchettare tutto ed a partire nonostante lo smarrimento del passaporto; dopo aver lottato per tre giorni contro l'ostile mondo delle telecomunicazioni (leggi: schede telefoniche e connessioni ad internet), sono al fin riuscita a collegarmi ergo a comunicarvi che sto bene, sono arrivata tutta intera, ho preso pieno possesso della mansion ed ho addirittura giá trovato un coinquilino. Si chiama Danilo (Dánilo) ed é un simpatico serbo di Serbia (non serbo di Rep. Srpska) che sto attendendo a momento per l'insediamento.

Per il momento la cittá non mi ha riservato sorprese troppo traumatiche. Il tempo fa schifo ma si annunciano schiarite. La gente non é eccessivamente trucida, il folklore locale non é troppo kitsch. Unica nota di colore finora: mi dice Dánilo che quando fa brutto ma brutto tempo internet non funzia. Uot? Oh, cosí é pare. Comunque sono preparata a ben altre chicche. stay tuned.

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viernes, 12 de junio de 2009

Dra Boop goes east - tappa nº1

Ed eccomi di nuovo in laguna, per una tappa di decompressione e ricarica affettiva lungo l'asse migratorio ovest-est. Fra una settimana rimpacchetto tutto e parto scortata dal babbo alla volta dell'agognato Balcano. Per il momento peró mi dedico a trovare giustificazioni apparentemente legittime al cazzeggio, tanto poi - mi dico - mi toccano 4 mesi di duro lavoro di campo, me lo posso anche permettere. E' da almeno 5 settimane che mi gingillo con la stessa scusa, ma tant'é, non siamo mica nati per soffrire.

I primi giorni veneziani sono stati costellati da tutta la serie di incombenze ludico-artistico-festive che caratterizzano l'inizio della maratona biennalica. Meno male che avevo una valida spalla per reggere il colpo. Cammina cammina, vai alle vernici, bevi aperitivi, e nel frattempo cerca di capire dove sta andando a parare l'arte di oggi. Domanda apertissima. Punti interrogativi un po' ovunque. Nel dubbio cantiamo. Coi serbi, tanto per rimanere a tema.