miércoles, 7 de noviembre de 2007

Mal d'Africa, 2º giorno

Torno in patria (patria in senso lato, leggi: Europa) e torno al Gabinete con serie difficoltá a scriverci qualcosa. E' da ieri che ci ronzo intorno ma davvero non so da dove iniziare. Lo stato del mio cervello in questi giorni oscilla tra il continuo borbottio di una pentola di fagioli e la calma solo apparente di un mare in espansione. Oddio, in realtá non so se un mare puó trovarsi in espansione, consulteró il mio geologo personale, ma é la prima immagine che mi é venuta in mente.
Anche se di soli 6 giorni, non é mai facile riassumere in poche righe un viaggio in Marocco. In realtá non sono nemmeno sicura che un blog sia il luogo piú adatto per farlo, il suo formato non permette ad una penna prolissa di dilungarsi eccessivamente e ci sono certi frangenti in cui ho seri problemi a limitarmi. Ed il Marocco da sempre mi provoca, tra le altre cose, logorrea.
Forse é piú saggio aspettare di avere qualche foto simpatica da mostrare, e cosí mi potró concedere solo qualche commentario succinto e molto puntuale. Il resto, per gli amici, davanti a una birra o a un té alla menta.
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Lasciata l'Africa alle spalle, il ritorno é comunque dolce. Mi aiuta la ferma convinzione di tornare entro i prossimi dodici mesi, con piú tempo ed una persona con cui muoio dalla voglia di arrivare di nuovo in taxi a Merzouga.
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Inshallah, ovviamente.
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In attesa delle foto, una perla riscattata dagli anni '80 e che giunge a fagiolo.
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