Lo stop motion del sabato sera

concept: flaco
starring: flaco
direction: doctora boop
post-production: flaco & doctora boop
dirt work to find a decent mpeg converter (and we still have to see that f*****g blue icon): flaco

[pump up the volume please]

In memoriam

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Hace dos días la pequeña Matilda nos abandonó.

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Su vida puede haber parecido breve e inútil ante los ojos de un humano vulgar y presumido, pero por el promedio de los peces rojos ella fue longeva y me gusta pensar, por lo tanto, que llegó a alcanzar alguna forma de profunda sabiduría aquática antes de terminar en el fondo del inodoro.

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Nada podrá llenar el vacío que dejó en mi vida, con lo que ni yo pienso comprarme otro pez ni se les ocurra a ustedes, queridos lectores que tanto me cuidan. Si quieren ayudar a alivar este dolor, y en base al principio de "non fiori ma opere di bene", podrían regalarme unas entradas para Adam Green en mayo.

Eso ayudaría, sí.

Snif.

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Aquí una conmovedora imagen del velorio.

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Casalinga

Quattro giorni di vacanza, e me ne sto allegramente a casa, o nelle immediate vicinanze.
Non ho fatto piani di fuga questa volta e a dire il vero ne sono contenta. Ho solo voglia di ricaricarmi un po', dormire, dedicarmi alle mie cose, scrivere, leggere etc.
Ad esempio, ho comprato un sacco di lucette di natale che ora adornano l'angolo del salotto con la sedia a dondolo e la poltrona in entrata. E che resteranno lí tutto l'anno, perché in Burdel si apprezzano molto le lucette natalizie.

Ad esempio, mi faccio ripetute sessioni di hammam con il guanto vetrato ed il sapone d'oliva che lascia la pelle liscia e vellutata.

Ad esempio, mi prendo cura di Mr. Pigiama che questa settimana si é operato alla bocca e solo ora ricomincia a masticare con semi normalitá. Suppette come se piovesse.

Ad esempio, esco con le mie amiche (ed oggi ne pago le conseguenze).

Ad esempio, mi dedico al photobooth friday, che a causa appunto dell'uscita con le amiche viene presentato in ritardo ma noi non ci formalizziamo mica.

Frutto di una collaborazione con Mari, tema: secchione.

Forse non si riesce a distinguere bene, ma quella dietro é la libreria finta del nostro salotto, quella che ha solo il dorso dei libri incollato sul cartone. Ce lo siamo portati a spasso mentre cercavamo una macchinetta che facesse le quattro foto una diversa dall'altra, ma non essendo riuscite a trovarla ci siamo dovute accontentare di quella dell'Opencor. Si accettano segnalazioni.

Ahora somos 6 (no, 7)*

Tengo que actualizar un poco el Gabinete, que lo tengo muy abandonao últimamente y mientras van pasando cositas.
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La primera es que a causa de esto...

...ahora hay un nuevo integrante del Burdelón.
Señores y señoras, les presento Matilda

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* 7 porque desde hace unas semanas también está Mawricwruz, quizás no lo había dicho, asi que ahora la relación hombres/mujeres en casa es de 4:3 ¡viva!

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más sobre el asado de los cumples, acá

Suerte no tenemos cable

que igual siempre nos quedarán Youtube y Stage6.
Acá un bocado de la nueva serie culto del Burdel, IT Crowd.
Sólo para que se sientan partícipes de nuestros momentos de sofá.
Hay que ir preparándose al frío, y una de las cosas que se me ocurre es ir almacenando selectos momentos catódicos (en digital).

Giorno della ...... (compilare in stampatello)

Oggi é il 12 ottobre. Se alle elementari non vi siete dedicati esclusivamente a tirare caccole al compagno davanti, ed alle medie non vi preoccupavate solo di slacciare il piú velocemente possibile il reggiseno della compagna davanti, allora forse ricorderete che nell'anno domini 1492 il vecchio Colombo approdava a Cuba o giú di lí pensando che fossero le Indie.

Beh, oggi in Spagna ed in alcuni paesi dell'America Latina é festa nazionale. Da certe parti lo chiamano Día de la Raza peró siccome qua sono piú politicamente corretti e gli pareva brutto, lo hanno chiamato eufemisticamente Día de la Hispanidad. Che eleganza. Qua é un modo carino per gongolare di quella volta che sono arrivati a civilizzare o impalare, a seconda della capacitá di ricezione del messaggio, quei buzzurri degli indios; in altri luoghi (Cile, Argentina, Ecuador, ad esempio) festeggiano, credo, il fatto di essere stati scoperti (??).

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Oggi non si lavorava, ovviamente. E noi si é celebrato a modo nostro, assieme ad un po' di "scoperti" con un sano asado (grigliata) in terrazza di Rejas e una maratona di masticazione durata all'incirca tre ore e terminata con doppia razione di torta alle carote e pistacchi.

E tra una salsiccia e l'altra si pensava: "bisognerebbe trovare un modo di dare un senso nostro a questa festivitá che non ha alcun senso".

Bisogna conquistare qualcosa.

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Solo una cosa ci restava da conquistare quest'oggi: il cazzo di tavolo che da quasi un mese campeggia in mezzo al salone come a ricordarci che pessimi falegnami siamo. E' vero, abbiamo sbagliato alcune mosse e un altro po' di cartavetrata e diventa trasparente, ma oggi é definitivo. Oggi lo addomesticheremo finalmente, dovrá piegarsi al nostro volere e lasciarsi conquistare.

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Dov'é finito il minimalismo?

Sono sopraffatta dai problemi di arredamento.

Il tavolone nuovo? Si macchia subito! Dobbiamo dargli una mano di vernice! E per farlo dobbiamo riscartavetrarlo tutto di nuovo!

La sedia a dondolo? E' comodissima dopo l'intervento di Mastra Geppetta perooó... non ci sta in salotto! La metto in camera? In entrata? Sposto la poltrona rossa? Aaaaaaah!

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Mi chiedo che senso abbia esserci trasferiti, dopo anni di ristrettezze (in senso letterale) in un appartamento che é il doppio di quello vecchio per poi metterci dentro il doppio delle cose.

Cari vicini della medio-alta borghesia, vi prego, smettetela di buttare in strada mobili cosí belli, ho serie difficoltá a resistere dal portarmeli a casa tutti.

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L'horror vacui colpisce ancora.

No logo

(Ayer) Primer día de otoño y tiempo feo. ¿Deprimidas? Qué va.
Como dice también mi amiga Elena, en casita siempre hay algo creativo para hacer.

Por ejemplo:
mi billetera de hule está a punto de romperse definitivamente. Las personas creativas no se compran otra (demasiado fácil), sino que tunean una que no usan.
Tenía esa que se ve en la foto, regalo de un amigo bangla: no me gustaba nada, es una Gucci falsa de top manta, y yo detesto los logotipos.
Pues bien, lo que nos hace falta para convertirla en algo que nos gusten son unas tijeras, pegamento para tejidos y una tela linda:


¡Et voilá! Una nueva billetera con mucha onda y sin logos.

Arrendevolezza.

E' piú grande di quello vecchio. Piú grande e piú duro.
Non so come ho fatto finora, ma adesso non ne posso piú fare a meno.
Mentre cenavamo non pensavo ad altro che al momento in cui mi sarei finalmente sdraiata e zak! sono tua, ma... ti prego, non farmi male... no tu non fai male, tu sei dolce... ah! non ti lascio piú.
Materassone mio.
Grande materasso, dolce materasso NUOVO.
Con tutte le molle al loro posto e nessuna conficcata nella mia chiappa destra.
Bello, buono e bravo.
Ci conosciamo solo da ieri e giá ti amo.
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Coscienza ecologica + mancanza di fondi =

¡¡RICICLO!!
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Misto umido nel bidone rosa

Plastica in quello blu

Carta e cartone nei sacchetti di carta (o cartone, giustappunto)

Vetri nell'angolino dietro (vietato giocare a bowling con le bozze di Xibeca)

Novitá* : olio da fritto usato, nel tanicone di acqua da 5 l.

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* novitá per me che ero completamente ignara del fatto che l'olio fritto é la cosa piú inquinante che possa arrivare al mare dopo il greggio e Giuliano Ferrara.

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Ma riciclo non vuol dire solo avere la cucina invasa da mille sacchetti diversi, ognuno con la sua speciale monnezza dentro. Riciclo significa anche raccattare tutto quello che il resto del vicinato non usa piú. E non fate gli schifati, cari schizzinosi amici italiani, qua é super trendy tirar su la scoassa altrui! Modernité!

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Bottino degli ultimi giorni:

- una sedia a dondolo tipo Thonet, meravigliosssa, ma con la paglia del culo sfondata (nulla che non si possa rammendare)

- una libreria bianca ikea per il salone

- scaffaloni da pitturare per la stanza del nostro neo-semi-dottore Er Chapuza

- due comodini ed un comó per la nostra camera, che sono stati restaurati con tutto l'amore e la passione dalla sottoscritta e da Mr. Pigiama. Ci é voluto un fine settimana di olio di gomito strong, ma il risultato é commovente...

- l'ultimo ritrovamento di ieri sera (adoro i mercoledí, giorno del mobile in strada): una tavola gigante, bellisima, antica, messicana, di legnone massiccio, estentibile, massima apertura alare tipo bocciodromo... Un sogno. Dai, l'ultima giornatina di scartavetramento e siamo pronti per ricevere il Papa (se ne avrá il coraggio)

Anobium Punctatum

ma voi potete chiamarlo Tarlo.
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Il tarlo é un simpatico animaletto domestico che si ciba di legno. Il legno dei vostri mobili, proprio cosí; a meno che siate di quelli che non ammettono eccezioni al total look ikea nel cual caso siete salvi, perché il nostro Tarlo si nutre solo di legno massello e non di compensato, il signorino.

Insomma, la bestiola in questione é apparsa anche al Burdel, viaggiava in colonie numerose a bordo di un comó e due comodini ereditati da Fabio, che a sua volta li aveva ereditati da quelli che gli hanno lasciato la casa nuova. Belli belli i nostri nuovi mobiloni per la stanza, finalmente un tocco antico, peccato l'infestazione.

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Avete mai dato l'antitarlo? Beh, io non l'avevo mai fatto ed ecco spiegata la mia gagliardezza nel dichiarare "ci penso io!" (inciso: ero vogliosa di riscattarmi dall'etichetta di donnina che non fa mai i lavori duri e poi si lamenta perché lava i piatti).

Vi spiego: prima di tutto bisogna leggere attentamente le istruzioni, le quali dicono fra le altre cose: "non utilizzare in presenza di persone". Pardon? E io chi sono, supervicki?

Vabbé, non ci facciamo intimidire e proseguiamo: bisogna spruzzare il micidiale liquido in ogni buchetto fino a che non straborda. Facile. Peccato che dopo il buchetto numero 287 ho perso il conto. Ora capisco perché la mamma quella volta voleva darmi in moglie a Mamo dopo aveva scoperto che era un mago dell'antitarlo sulle travi, sgagia lei!

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Comunque, anche questa é stata fatta. Non ho avuto pietá per la colonia infestante, gli intrusi sono stati tutti annegati nel veleno, e se ne rimane qualcuno spero che sia abbastanza intelligente da cogliere che non é aria ed andare a sgranocchiare tavolini da qualche altra parte (suggerisco casa dello stronzo del vicino di sotto, cosí devono fare poca strada).

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E per restare a tema, vi lascio con un videino che c'azzecca.
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El camino del (boia) Khan

Hace ya mucho tiempo en el Gabinete se habló, entre otras chorradas y de pura casualidad, del MongolRally. También conocido como "la competición de los desheredados", es una carrera de 13.000 kilómetros que parte de Londres para concluirse en Ulan Bator. Tiene tres reglas muy sencillas: 1) no gana el que llega primero 2) no se puede correr con coches de más de 1.000 cm cúbicos o motos de más de 125 cc, o sea, sólo se viaja con cacharros cutres y 3) para participar es necesario primero recaudar 1.000 libras para donar a un proyecto solidario.

Ahora bien, como nada sucede al azar, ¡cuál fue mi sorpresa cuando descubrí que teníamos a un equipo de rally más cerca de lo que imaginábamos! El viernes, entre la alegría y el descontrol de una reunión de amigos procedentes de muchos lugares del mundo, aparecen Jorge y Antón desde Madrid con su Genghis Kar, listos (más o menos) para salir rumbo a Mongolia. Con esto:

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Esta es la maravilla que los llevará hasta el corazón del glorioso ex imperio, para que entren triunfalmente por las puertas de la capital en su flamante R6, junto con las urracas casposas y el kit (gorro+bigote) del perfecto móngolo.

Por supuesto, la de la esquina es la Doctora que no puede perderse ningún evento burdelótico y menos la salida del rally.

A ver qué les pasará. Stay tuned.

Last call to Oslo

Starring

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Snappa, as Lee Van Cleaf

Doctora Boop, as Wannabe Imelda Marcos

Messenger, ore 16.20:

Lee Van Cleaf: oh ci sei?
Wannabe Imelda Marcos: si si
LVC: ho scoperto che l'11 luglio é oggi, non domani
WIM: sí, e allora?
LVC: che parto oggi per Oslo! (*)
WIM: e quando?
LVC: tra 40 minuti
WIM: oh merda...

(*) per riunione lampo con i finanziatori


Messenger, ore 16.28:

LVC: senti, fammi un piacere
WIM: dimmi
LVC: puoi guardare se sul tavolo c'é un cavo fatto cosí e cosá
WIM: un momento che controllo... sí, é qui
LVC: merda
WIM: ti serve?
LVC: ormai no... merda... vabbé


Telefono, ore 16.58:

LVC: Oh pronto! Sei ancora a casa?
WIM: Oddio, che succede adesso?
LVC: Ti prego vai in entrata e guarda se sul tavolino giallo c'é un libro
WIM: (rumore di passi lungo il corridoio) ...sí, é qui
LVC: guarda se dentro c'é il mio passaporto...
WIM: (con tono tranquillizzante) sí sí, non ti preoccupare, é qua dentro
LVC: MA PORCO D$%&@*!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
WIM: o-oh... non dirmi che non hai altri documenti...
LVC: no cazzo!!!
WIM: __________


Telefono, ore 17.03:

LVC: Oh, devi farmi assolutamente un favore
WIM: lo immagino giá...
LVC: il mio aereo parte fra un'ora, ti prego, scendi giú prendi un taxi e portami il passaporto!
WIM: oddio ma veramente io... vabbé dai, arrivo.


Strada, ore 17.04:

WIM: TAXIIIIIIIIIIIII! Il piú veloce possibile, all'aeroporto!

(seguono 4 chiamate a 4 diversi amici: "Indovina cos'é successo? blablabla... jajaja! Che coglione!")


Aeroporto del Prat, ore 17.30:

LVC: Grande! Ce l'hai fatta!! Grazie! (fa il gesto di afferrare il passaporto)
WIM: (ritraendosi) No no, aspetta a ringraziarmi, te cosa mi dai a cambio?
LVC: Ehm, vediamo... quando torno... ti offro una cena! O ti regalo un paio di scarpe, cosa preferisci?
WIM: Mmmh, vada per il paio di scarpe.
LVC: MA PORCO D$%&@*!!! Lo sapevo...
WIM: Eh caro, é il minimo...

¿Les gusta mi techo?
(semi-desperate housewife)

Y como hace mucho que no escribo en el blog y estoy en plan dominguero, ahora les voy a cargar de fotitas para llenar este vacío.

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Admiren ese techo (salón). ¿No es una preciosidad?
Aaaah... (suspirón de complacencia)

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Pd: y para no parecer demasiado trivial, lo que mis tendencias de los últimos tiempos podrían hacerles creer pero NO, aconsejo a quienes vagabundean por Bcn que no se pierdan The killing machine, una expo de dos artistas que desconocía, Janet Cardiff y George Bures Miller, y que permanecerá en el Macba hasta el 1 de mayo. Buenísima. Esta clase de instalaciones sí me fascina y tiene sentido (para mí). Mis favoritos: The black pool y Opera for a small room.

La noche del arroz con leche ++

Este señor más abajo a veces tiene arrebatos sorprendentes.
Pues esta vez nos deleitó con una cena muy muy currada que sin embargo no fue otra cosa que una mera excusa para el super arrozón con leche ++ "El Flaco"...

...que pueden apreciar en primer plano, son sólo 2 de los 5 litros de leche+arroz basmati+pera+pasas+medio litro de cacique.

La merienda de los campeones

Nos llenó de energía y de alegría.

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El ron miel canario también ayudó creo, total...

...que estamos cada vez más guapas!

COMAAADRE'S POWER!!

Se busca pareja

Para mí no, yo voy bien. Para los calcetines, víctimas del poltergeist de la lavadora que se tragó sus medias (literalmente) naranjas. Que sepan que los esperan con ansiedad, en la caja de cartón con flores, debajo de la cama.

Es un país tropical.

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La vuelta a la normalidad después de las vacaciones, es re sabido, puede ser tremendamente traumática. Sobretodo si dichas vacaciones te han parecido demasiado cortas, si tuviste tiempo de hacer apenas la mitad de lo que habías establecido hacer y si te enteraste de que echas de menos a tus amigos de siempre mucho más de lo que imaginabas... Con todo eso, y teniendo en cuenta además lo de que hasta semana santa será un no-stop, se corre el riesgo de que el regreso al trabajo (lo que significa necesariamente despertador a las 7.40) nos cunda en la más profunda síndrome postvacacional.

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Todo esto se evita sólo si se reunen las siguientes condiciones, y modestamente puedo afirmar que yo las reuno:

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1. que a la vuelta te espere en casa un novio dulzón

2. que de pronto, al día 9 de enero, haya una temperatura de 15 grados y se vea a gente en chanclas por la calle

3. que regresar a la vida real coincida con el comienzo de las rebajas - pasiooón de multitudeees (y que por una puta vez tengas un par de billetes en el bolsillo para gastarte).

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Ahora tengo entre otras cosas un portafruta en bambú hermoso, una alfombrita de baño muy peluda y, cuando salgo a la calle y la mera camperita de primavera me da calor, vuelvo a recordar por qué no vivo más del otro lado de los alpes.

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No sé si es que ya no tengo la edad o si sin darme cuenta eché alguna sustancia rara a la sangría, pero el resultado es que el día de hoy ha sido una difícil y agotadora lucha contra las tendencias suicidas de mi estómago. Que conste que gané, aunque dicho sea de paso, sin el batido-de-tomate-chupa-alcohol de Marco mi estado resacoso hubiera podido ser irreversible. ¡Tal vez me podría haber quedar así para siempre! Uff, peligro conjurado.

En fin, la fiesta de despedida del Burdel estuvo a la altura de las espectativas. En un piso completamente vacío si no fuera por un sofá y la bola disco, lucecitas de colores del chino y bebida c.b., atmósfera algo irreal pero mucha buena onda gracias aaaaaaaaaaa Sangría Doctora Boop, todo el efecto psicotrópico del LSD pero 100% natural. Con dos vasos estabas ya puestito, con tres podías sufrir improvisos ataques de risas injustificados, al cuarto ya había que tener cuidado con lo que iba uno diciendo a la gente pero era todo inútil porque con el quinto ya los papelos eran inevitables (Amica, accompagnami di lá che sto facendo delle figure di mmerda...). Luego perdí la cuenta pero hubo muchos más y si no recuerdo mal también unos cuantos cubatitas. Lo que terminó turbando mi precario equilibrio de bailarina epiléptica y bueno, qué le vamos a hacer, mi noche se acabó en un banquito de la plaza medio lanzando, medio durmiendo (aunque el término desmayarse me parece más apropiado). Entre las nieblas apareció mágicamente un taxi y chau, a casa (la que tiene muebles). Las escaleras acabaron definitivamente conmigo y hoy tuve el día que tuve.

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Total, entre nubes de pedos, bailes y mareos, cerramos dignamente la etapa Burdelín. Ese querido pisito que tantos momentos gloriosos nos regaló, que tantas cosas vivió, idas y venidas, uniones y reuniones, lugar de nuestro encierro doméstico y escenario de miles boludeces geniales, en donde cupo todo y más de lo que podía caber, incluídos nosotros 5 apilados uno encima del otro. Te llegamos a detestar pero ahora que ya no estamos, ay pisito cómo te quise y cómo te voy a extrañar. Espero que los próximos que te habiten estén a la altura. Yo por mi parte intenté rendirte el homenaje que merecías, pegándome una buena borrachera adolescencial a base de sangría asesina y a estas alturas creo que ya puedo sacar la cabeza del water.

Burp.

Pirateando el eixample.

Vecino, cuidado, te estoy pinchando la red.
En este nuevo piso hay de todo.

La nostra prima volta.

Solo una cosa prima di andare a dormire. Sono seduta sul letto, giá mezza sotto il piumone, sfinita da una giornata olimpionica di trasloco. Scatoloni tutt'intorno, ed una lampada di carta. Il letto é ancora una volta per terra, sul pavimento. E ci puoi girare intorno. Sí, ho una stanza in cui volendo ci sta un letto nel mezzo, senza necessitá che tocchi nessuna parete. Anzi, ce ne starebbero sei. Il solo pensiero mi provoca un brivido di piacere lungo la schiena. Ora chiuderó perché la mia schiena necessita orizzontalitá; tanto mi sono giá lavata i denti nel mio bagno personale azzurro con doppio lavandino. Il mio cuore ha un sfremito di gioia. In cucina Marilyn ha giá preso il suo posto. Un po' sopra l'orso veglia. Posso finalmente dormire tranquilla.
ZZZZZZZzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzzz...