viernes, 14 de septiembre de 2007

Anobium Punctatum

ma voi potete chiamarlo Tarlo.
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Il tarlo é un simpatico animaletto domestico che si ciba di legno. Il legno dei vostri mobili, proprio cosí; a meno che siate di quelli che non ammettono eccezioni al total look ikea nel cual caso siete salvi, perché il nostro Tarlo si nutre solo di legno massello e non di compensato, il signorino.
Insomma, la bestiola in questione é apparsa anche al Burdel, viaggiava in colonie numerose a bordo di un comó e due comodini ereditati da Fabio, che a sua volta li aveva ereditati da quelli che gli hanno lasciato la casa nuova. Belli belli i nostri nuovi mobiloni per la stanza, finalmente un tocco antico, peccato l'infestazione.
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Avete mai dato l'antitarlo? Beh, io non l'avevo mai fatto ed ecco spiegata la mia gagliardezza nel dichiarare "ci penso io!" (inciso: ero vogliosa di riscattarmi dall'etichetta di donnina che non fa mai i lavori duri e poi si lamenta perché lava i piatti).
Vi spiego: prima di tutto bisogna leggere attentamente le istruzioni, le quali dicono fra le altre cose: "non utilizzare in presenza di persone". Pardon? E io chi sono, supervicki?
Vabbé, non ci facciamo intimidire e proseguiamo: bisogna spruzzare il micidiale liquido in ogni buchetto fino a che non straborda. Facile. Peccato che dopo il buchetto numero 287 ho perso il conto. Ora capisco perché la mamma quella volta voleva darmi in moglie a Mamo dopo aveva scoperto che era un mago dell'antitarlo sulle travi, sgagia lei!
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Comunque, anche questa é stata fatta. Non ho avuto pietá per la colonia infestante, gli intrusi sono stati tutti annegati nel veleno, e se ne rimane qualcuno spero che sia abbastanza intelligente da cogliere che non é aria ed andare a sgranocchiare tavolini da qualche altra parte (suggerisco casa dello stronzo del vicino di sotto, cosí devono fare poca strada).
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E per restare a tema, vi lascio con un videino che c'azzecca.
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