I ragazzi dello zoo di Venezia.
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Eccomi qua, il primo momento di calma dopo una cinque giorni schioppettante all'insegna degli incontri più svariati e del rosso anti-gelo.
Se la maratona natalizia aveva messo a dura prova le capacità contenitive del mio stomaco (e come sempre, ci sta comunque tutto), superato Santo Stefano è iniziata la sfida epatica. Partiamo il 27 con un incontro triangolato fra S.Donà, la Val di Non e Rialto. Alle 6.30 avevamo il primo rosso in mano: ho finito alle 9 di ieri mattina.
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Ora che la mia socia se n'è tornata sulle Alpi a depurarsi (mah, ci credete?), e visto l'epoca dell'anno in cui siamo, faccio anch'io come il Venerdì un bilancio finale del periodo 27/12/06-01/01/2007:
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Litri di rosso trangugiati: innumerevoli.
Litri di bianco: abbastanza da riempire una vasca da bagno.
Cubini: non ricordo, ma Fidel sarebbe sicuramente fiero di come onoro il buon nome della isla.
Pasti sani ed equilibrati: forse uno.
Ora media di inizio bevute: 6 del pomeriggio.
Ora media di fine bevute: 4 del mattino, escluso Capodanno che non fa testo.
Cazzate sparate: a raffica.
Figure di merda: anche quest'anno mi sono difesa bene.
Giorni passati abbracciata alla tazza del cesso: uno, ma mi è bastato.
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Faccio notare che stranamente ho bevuto pochissimi Spritz e che ancora non ho mangiato le polpette (Raul non me la perdonerà) ma confido che i prossimi giorni mi riserveranno ancora molti aperitivi in compagnia. Ho tempo fino al 6 e c'ho pure due compleanni di mezzo. Coraggio...
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Nota finale:
Ho un'infinità di riserve su questa città, e lo dimostra il fatto che ho scelto o mi sono ritrovata a vivere all'estero senza avere per il momento troppa intenzione di tornare in patria. Non è un segreto il fatto che mi vada stretta, che la trovi chiusa e provinciale, che mi senta schiacciata dalle mandrie di turisti che non sanno camminare, che mi annoi molto la sua routine sempre uguale. Ma, nonostante tutto questo, è bello tornare a casa ogni tanto. Bello ritrovare tutti nel raggio di trenta metri, bello vedere che il tempo passa ma le persone che ci devono essere ci sono ancora, bello ritrovarne altre dopo tanti anni, bello che tutti ti offrano da bere perchè sono contenti di vederti. Probabilmente mi sembra così bello proprio perchè qui non ci sto mai; perchè posso ritrovare delle cose che lì dove vivo ora non ci sono o almeno io non le ho trovate, quei piccoli dettagli che mi mancano e che mi fanno pensare con tanta tenerezza alla mia città galleggiante. A volte addirittura mi rimorde la coscienza perchè penso che dovrei stare qua a cercare di salvarla con la forza della mera presenza, il che non sarebbe altro che un far numero per contrarrestare l'esodo che la sta lasciando agonizzante sotto il peso dei marmi e dei giapponesi. Ma ora no, non è ancora il momento. Per adesso posso solo tornare ogni tanto, poi vedremo, non chiedetemi di più. Quello che sì posso impegnarmi a fare è cercare di mantenere il buon nome dei veneziani nel mondo e, modestamente, non me la cavo male.
Detto questo, vado a bermi uno spritz con Giuliano.
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1 comentario:
eh, come ti capisco..
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