sábado, 20 de octubre de 2007

Giustificazione di spesa

E' venerdí pomeriggio ed ho deciso di regalarmi una mezza giornata libera perché il mio cervello comincia a dare segni di cedimento. Il programma prevede: manca al corso di francese, due puntate due di Un posto al sole e poi shopping con la Ghegu.
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Alle sei sono in strada, pronta per far lavorare un po' il bancomat.
Sto montando sulla bici quando passano in fianco a me due ragazzini sui 13 anni. Il primo, da dietro di me, lancia un pallone all'altro che mi aveva giá superato.
La palla mi sfiora il ciuffo, lo spostamento d'aria é palese. Al che mi giro verso il lanciatore e gli dico: "La prossima volta dammela in testa". E la risposta é un "Che?" emesso con aria assai straffottente. Rimango un po' basita e ripeto "Che se me la vuoi dare in testa" e mi allontano pedalando di buona lena.
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Pensiero instintivo da vecchia:
"Ma guarda te 'sti ragazzetti che giocano a calcio sul marciapiede"
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Pensiero correttivo da giovane:
"Beh te sul marciapiede ci stai andando in bicicletta"
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Secondo pensiero instintivo da vecchia:
"E poi che impertinente maleducato, invece che chiedermi scusa mi risponde dietro. Quando avevo la sua etá io...."
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Secondo pensiero correttivo da giovane:
"Ueee aspetta un attimo, tu cosa? Dai che stavano solo giocando a calcio, anzi, é bello che la strada si usi anche per questo no? Una botta di vitalitá per Dio"
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Il malessere causato da questo dilemma interiore é stato sanato subito dopo con l'acquisto di una borsa nera in simil-pelle e di una maglia (blusa? casacca?) da giovane ragazza moderna. Mi sono sentita decisamente meglio.
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