lunes, 15 de marzo de 2010

Dislinguismi

Stavo rileggendo il post di poco fa e c'é qualcosa che stona, e so già cos'é. La seconda parte é copiata dal diario di campo, per questo é scritta in un linguaggio che di solito non uso ne' quando parlo ne' quando scrivo dei fatti miei. E' molto educatino, politicamente corretto e troppo prolijo, che é spagnolo, anzi argentino, ma adesso non mi viene un equivalente in italiano. Pulito? Leccato, forse. (Ci sono delle cose che mi escono meglio in spagnolo, altre decisamente in italiano anche quando parlo spagnolo, ultimamente poi ci piazzo un po' di inglese perchè, sai, io vivo in un ambiente veri internescional, e adesso ci si mette pure il bosniaco che non è che mi venga spontaneo, occhio, ma quelle due tre paroline magiche che risolvono la situazione le ho imparate. Babel.) In ogni caso, multilinguismi a parte, il succo è che io scrivo meglio quando sono incazzata, quando inveisco contro qualcuno in particolare o qualche sfiga in generale. Parlare di cose piacevoli, di cose che mi fanno stare bene, oooh è tutto molto bello, ma poi mi rileggo e non so, in fondo mi sembra stucchevole. Ecco una parola che mi piace tanto in italiano: stucchevole. Termine molto utile, per altro: c'è così tanta gente stucchevole in giro, troppa. Più bestemmie e meno zucchero, ecchecazzo. Niente, così, una nota al margine prima di andare a dormire.

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