Da dove inizio?
Dalla fine, logico.
Perché ho mollato il Gabinete che ero in partenza per un viaggio, era luglio, ero in vacanza. Un'altra vita.
Quindi cominciamo da ció che ci è piú prossimo. Un giovedí d'autunno, ad esempio. Possibilmente con cielo grigio (ce l'ho), rumore di muratori fuori dalla finestra (ce l'ho), digestione lenta (pure quella ce l'ho) e zero voglia di mettermi a fare quello che devo fare (ovvio che ce l'ho). Una di quelle giornate di cui puoi dire ben poco. E perché scegliere proprio un momento cosí per cercare per l'ennesima volta di rianimare questo vecchio blog ammuffito? Beh, perché senó dovrei mettermi a lavorare. Ottima ragione. Ed ecco spiegata anche la mia assenza degli ultimi mesi. Quando sei in vacanza tendi a sbattertene di scrivere sul blog, che dite?
Vedo nuove, inaspettate porte schiudersi al mio passaggio - il che mi fa pensare che forse ho sbagliato un paio di mosse nella vita e avrei dovuto dedicarmi ad altro, cosa che per altro sono ancora in tempo a fare (under 30... una collegiale, praticamente!) - ma poi come giustamente dice la mia santa mamma "non hai sbagliato, ma hai una vena creativa che sbagli se la trascuri e la foto oggi va alla grande come linguaggio espressivo ed anche come mezzo di indagine. quindi vai avanti" (tutto ció via sms - olé).
Vedo un auditorium pieni di dottoroni ed architettoni e tutti ció che fa rima con oni, in attesa di una mia parola, un mio gesto, in attesa che inizi a scoppiettare il mo microfono ed a scorrere il mio powerpoint. Sono al mio primo congresso. Sono in Francia. Parlo in francese durante i pasti, ed inglese sul palco. Il powerpoint fa schifo perché l'ho preparato la notte prima. Mi cago addosso. Parlo alla velocitá della luce per non sforare i maledetti 10 minuti. Le interpreti non mi stanno dietro e smettono di tradurmi. Il tipo mi fa gesti ma non lo vedo. Non sento le domande che mi fanno. Ma é stato un successo comunque.
E vedo, vedo... troppe cose per un solo post, troppe cose per un solo blog. Vedo i Balcani, vedo la Bosnia, vedo l'Albania. Vedo il piano di riserva piú sorprendente e meraviglioso. Vedo il vero, unico e definitivo Balkan Tour 2008. Ve ne posso solo parlare a quattr'occhi, possibilmente con una birretta ghiacciata e seduti in una veranda poco illuminata. Venite quando volete e vi racconto. Ma la veranda dovete metterla voi.
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Quindi cominciamo da ció che ci è piú prossimo. Un giovedí d'autunno, ad esempio. Possibilmente con cielo grigio (ce l'ho), rumore di muratori fuori dalla finestra (ce l'ho), digestione lenta (pure quella ce l'ho) e zero voglia di mettermi a fare quello che devo fare (ovvio che ce l'ho). Una di quelle giornate di cui puoi dire ben poco. E perché scegliere proprio un momento cosí per cercare per l'ennesima volta di rianimare questo vecchio blog ammuffito? Beh, perché senó dovrei mettermi a lavorare. Ottima ragione. Ed ecco spiegata anche la mia assenza degli ultimi mesi. Quando sei in vacanza tendi a sbattertene di scrivere sul blog, che dite?
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Andando a ritroso nel tempo, vedo l'ultimo tentativo di vincere una burocrazia universitaria che speriamo davvero ci porti qualcosa di buono, come ad esempio un bell'assegno mensile e tanto riconoscimento per gli sforzi intellettuali compiuti negli ultimi mesi. E sto karma negativo se ne andasse a fanculo.---
Vedo nuove, inaspettate porte schiudersi al mio passaggio - il che mi fa pensare che forse ho sbagliato un paio di mosse nella vita e avrei dovuto dedicarmi ad altro, cosa che per altro sono ancora in tempo a fare (under 30... una collegiale, praticamente!) - ma poi come giustamente dice la mia santa mamma "non hai sbagliato, ma hai una vena creativa che sbagli se la trascuri e la foto oggi va alla grande come linguaggio espressivo ed anche come mezzo di indagine. quindi vai avanti" (tutto ció via sms - olé).
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Vedo un auditorium pieni di dottoroni ed architettoni e tutti ció che fa rima con oni, in attesa di una mia parola, un mio gesto, in attesa che inizi a scoppiettare il mo microfono ed a scorrere il mio powerpoint. Sono al mio primo congresso. Sono in Francia. Parlo in francese durante i pasti, ed inglese sul palco. Il powerpoint fa schifo perché l'ho preparato la notte prima. Mi cago addosso. Parlo alla velocitá della luce per non sforare i maledetti 10 minuti. Le interpreti non mi stanno dietro e smettono di tradurmi. Il tipo mi fa gesti ma non lo vedo. Non sento le domande che mi fanno. Ma é stato un successo comunque.
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E vedo, vedo... troppe cose per un solo post, troppe cose per un solo blog. Vedo i Balcani, vedo la Bosnia, vedo l'Albania. Vedo il piano di riserva piú sorprendente e meraviglioso. Vedo il vero, unico e definitivo Balkan Tour 2008. Ve ne posso solo parlare a quattr'occhi, possibilmente con una birretta ghiacciata e seduti in una veranda poco illuminata. Venite quando volete e vi racconto. Ma la veranda dovete metterla voi.
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1 comentario:
è normale che quando si entra in bosnia c'è da lasciare un obolo ai doganieri?
ciao ciao
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