jueves, 31 de enero de 2008

Come concedersi meritate gratificazioni ma senza fare troppe concessioni al bambino che c'é in noi

Mi sa che oggi il titolo é piú lungo del post.
Ma il fatto é che:
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ho un nuovo, viziosissimo giocattolino per le mani...
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...e le prime rate della mia vita.

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domingo, 27 de enero de 2008

it's an ordinary world

Un mini bilancio giusto per non perdere l'orientamento.
Da domenica a domenica, la settimana é andata cosí:
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[-] domenica 20, allarme terroristico nel raval
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[-] lunedí 21, il nostro vicino di casa si butta dalla finestra
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[+] giovedí 24, mi concedono il credito per l'acquisto di una nuova macchina fotografica
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[-] venerdí 25, cade il governo prodi
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[+] sabato 26, dopo 12 anni di pausa indosso una minigonna
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[+] domenica 27, giro in bicicletta senza giacca
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Risultato: nonostante i nuvoloni neri che si addensano all'orizzonte della nostra serenitá, c'é sempre qualcosa che ci aiuta a diradare il pessimismo e fastidio.
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miércoles, 23 de enero de 2008

cambiando radicalmente de tema

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Esta foto me encanta.
Con la llegada del scanner ha sido rescatada del fondo de una caja junto a todas las diapos de nuestro primer viaje a Marruecos. Era el verano 2003: parece ayer, y a la vez, otra vida.
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Marc acababa de una vez con su histórico corte catalán mientras Said, elegante e desenvuelto como siempre, atendía a su afeitado cotidiano. En el desierto la barba, por favor, todos los días.

martes, 22 de enero de 2008

El señor Cuarto Segunda

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tocaba el violín.
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no sabemos más de él.
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hoy se tiró de la ventana
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a las 14.20.
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domingo, 20 de enero de 2008

Finzione - sogno - realtá

Ieri sera il Flaco ed io ci siamo concessi un programmino di goduria e relax: prima una cena luculliana a base di asado a La Chacha, poi un passaggio veloce al videoclub per affittare un filmetto ed infine divanata casalinga.
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Il film si chiama Funny Games e, in linea con una tradizione di titoli ironici e fuorvianti, non é affatto divertente. Anzi: mal rolloooo. Secondo il suo saccentissimo regista, Michael Haneke, é un metafilm sulla destrutturazione della violenza. Ovvero? Una storia sulla non logica della violenza e sulla sua funzione destabilizzante rispetto all'etica comune, e su quanto questo faccia inorridire ma allo stesso tempo affascini lo spettatore. E quindi? E quindi non vi verró certo a raccontare la trama, quello che ci interessa qui é che ci sono di mezzo grandi case di campagna affacciate su un lago, violazioni di domicilio, vicini ignari, assassini vestiti da studenti di Cambridge.
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Dormo. E sogno. Sogno che sono a casa coi ragazzi, non stiamo facendo niente di particolare, chiacchieriamo in cucina. Suona il campanello, vado ad aprire io ed é uno dei miei paki, Syed. Strano, penso, che ci fa qua se non ha il mio indirizzo? Beh comunque entra, come stai, siediti con noi. Continuiamo le nostre conversazioni e lui lí, zitto, senza togliersi la giacca, non partecipa e ci guarda un po' stranito. Anche a me la situazione stranisce molto, non capisco come ha fatto ad arrivare a casa mia e cosa ci é venuto a fare, ma non glielo chiedo per non metterlo a disagio. Dopo mezz'oretta, come é arrivato se ne va: saluta cortesemente, prende la valigetta che portava con sé e imbocca la porta. Capisco sempre meno.
Secondo sogno, che sogno non é, solo la sensazione ricevere un messaggio di qualche altro pakistaní indiano o bangla, non so, che mi manda l'indirizzo del suo blog o qualcosa del genere. Fatto sta che a quel punto mi sveglio ed istintivamente guardo il telefono. Ho un messaggio.
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Apro un occhio per leggere. Sono le 9.30.
Il messaggio é della Ghegu, dice: "Diobono. Hanno fatto razzia di paki. Ecco perché tutto quel macello ieri nel raval. Fff".
Che? Apro il secondo occhio. Immediatamente penso a una mega retata di "pulizia" di sin papeles. Merda. Chiedo chiarimenti alla Ghegu, che risponde: "Smantellato gruppo islamista che preparava un attentato a Bcn. Tutti paki". Merdamerdamerda. Da un lato mi preoccupo, ma dall'altro mi tranquillizzo: sicuro non sono i miei. Io giá mi immaginavo una specie di deportazione di massa e le aule del Servei mezze vuote. Comunque ormai mi sono inquietata, impossibile rimettersi a dormire, voglio leggere i giornali.
Dalle notizie che riporta El País deduco che non dovrei conoscerne nessuno, per fortuna. Gli arrestati appartengono al gruppo Taglib che occupa degli oratori dove si prega in arabo che i "miei" non frequentano, almeno che io sappia vanno tutti a pregare in urdu. E poi si tratterebbe solo della moschea di calle Hospital, le altre non dovrebbero centrare nulla.
Maró, che risveglio.
Buongiorno mondo.

sábado, 19 de enero de 2008

5 de la tarde

Y me acabo de levantar, pero qué la vamos a hacer, es sábado y tuve una semana bastante intensa, con lo cual considero que me lo merezco.
Esta noche no salgo, paridad.
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Me duele todo. Cada músculo del cuerpo. Supongo que se debe a la clase de Pilates Plus que tomé ayer. Pensaba que iba a ser una actividad suave pero nada de eso, más bien se parecía al entrenamiento de los marines en Full Metal Jacket. Onda palla di lardo. También me imagino que tantos años seguidos de completa inactividad física cuentan. Y que si se le añadimos una noche de bailongo rocanrolero en el Plataforma, el resultado se va a notar fijo. De hecho, además me pitan los oídos.
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Cambiando rádicalmente de tema, creo que en el Gabinete no se anunció un advenimiento muy importante de las últimas semanas. Bueno, igual no son asuntos nuestros, pero es muy lindo pensar en mi amiga María que tuvo su hijo el 2 de enero. Se llama Tytus, nombre imponente para un niño imponente, ya que es un bicho de cinco kilos y es precioso. Por razones de privacidad no colgaré ninguna foto suya (aunque merecería, sólo los cachetes creo que suman unos 2 kilos) pero si voy a recordar a la neo mamá cuando, en agosto, sacaba de paseo su barriguita por el Retiro.
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Qué cursi me pongo a veces. Es que me sigue impactando cómo en el último par de años de pronto la maternidad ajena hizo irrupción en mi vida y todavía no encontré un léxico adecuado a la temática.
Qué fuerte.
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miércoles, 16 de enero de 2008

Ratzi amari stamattina

Ci sono spettacoli che ti lasciano senza fiato...
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...ed altri che ti tirano un sacco su il morale alle 9.10 di mattina.
Daje!
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Per saperne di piú su chi, come e perché soprassede, cliccate qui.
Per vedere qualche altra foto della mia recente visita a Roma, invece, cliccate qua.
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lunes, 14 de enero de 2008

...dubbi che si risolvono cosí:

a) iscrivendoti in palestra
b) prendendo una decisione definitiva riguardo al tuo futuro lavorativo
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ed ora vi sorprenderó: ho fatto entrambe le cose.
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ebbene sí, mi sono appena iscritta al dir, sí, proprio io. tonificarsi, questo é l'imperativo (e con questo son giá due buoni propositi centrati).
infatti mi sento giá molto piú in forma, solo per avergli lasciato giú 35 euro a cambio di uno zainetto blu abbastanza merdoso. hop hop!
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ed inoltre: ho deciso, non cambio lavoro. resto dove sto, con la mia scrivania, i miei paki, la mia porta a vetri vista strada, la mia vita da terzo settore. e sono molto piú tranquilla.
sono troppo giovane per chiudermi in uno stanzino grigio in fondo a un corridoio buio in un'ala recondita dell'universitá a fare fotocopie in nome di un progetto prestigioso di cui avrei fatto parte praticamente per sbaglio. vivendo di luce riflessa. piú avanti forse, oggi ho ancora voglia di vedere cosa succede lá fuori.
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sábado, 12 de enero de 2008

Un tranquillo weekend di dubbi esistenziali

Il dottor Alhambra mi ha detto che la mia contrattura cervicale ha due cause che interagiscono fra di loro:
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a) postura incorretta alla scrivania (assunta quotidianamente sul mio attuale posto di lavoro)
b) tensione nervosa da stress (causata dalla possibilitá di accettare un nuovo lavoro)
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Secondo voi, quale delle due cause sceglieró di eliminare per prima?
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Bah, mi rilasseró chiedendo l'ennesima borsa di studio che non si sa mai, e con un videino adorabile di qualche anno fa che ci sta sempre bene.
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(se non lo aveste capito, questo post svela in parte il mistero di quest'altro)
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martes, 8 de enero de 2008

Los comienzos + proponimientos para el año nuevo #2, 3 y 4

Me hacen notar que hace una semana que no escribo nada y, siendo éste el blog más leído de... mi finca (al menos eso creo, porque realmente no se si mis vecinos tienen la misma afición a las bitácoras), me siento en deber de poner al día mis queridos tres lectores sobre el comienzo de mi 2008.
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Y efectivamente es que estaba un poco bloqueada, en el doble sentido del bloqueo del escritor y de las cervicales, que anoche me hicieron ver todas las estrellas del firmamento desde la agonía del sofá. Las energéticas técnicas de masaje de Mari y algo de química me ayudaron a salir de la situación.
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El año nuevo fue recibido en Roma, chez monsieur Snappa, con un festín de comida y vino de li castelli muy digno. Acogimos el 2008 con algo de disimulo, Mr.Pijama y yo, como quien no se ha percatado mínimamente de que es medianoche y no ha caído en que hay que ir a besar a todo el mundo, pese a que se conozca a un décimo de las personas presentes. Bueno, esa era mi teoría, porque mi compadre decía que en fiestas multitudinarias en absoluto hay que felicitarse con todos, sólo con los conocidos, mientras que según yo hay que ir a desearle lo mejor para su vida hasta al perro de la vecina si es que entra en la órbita de nuestros movimiento. De ahí su aplomb y mi ansiedad. Resuelta escondiéndome detrás de un arbusto a la espera de que fueran las 00.10. Estrellitas, petardos y pedopedopedo.
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Superado con elegancia y savoire faire el enésimo tentativo de boicot de viaje en el check-in de ryanair, regresamos de vacaciones el 1 y el 2 ya estaba yo de vuelta en el trabajo. Días de intenso trabajo interno, que me copó mucho más de lo previsto (debido a que correspondió con una fase altamente creativa y proyectual) y que hace que me replantee una serie de ideas que me revoloteaban por la cabeza y que ahora ya no me parecen tan buenas. En cualquier caso, la cosa buena es que al fin al cabo depende todo de mí. Por supuesto, lo malo es que depende de mí.
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Y con una agenda repleta de entregas, deadlines, convocatorias que cierran y al otro día abre una nueva etc., tengo para hacer. El año nuevo pinta laborioso, cuanto menos. Por lo tanto debería estar disponiéndome a la acción ahora mismo. YA. Voy.
Mis uñas crecen, tímidamente, pero crecen.
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Y hablando de buenas intenciones, este año decidí que: retomo el tango sin más, me tonífico y aprovecho mejor mi tiempo. Sería maravilloso si también dejara de fumar, pero vamos, un poco de realismo.

miércoles, 2 de enero de 2008

Proposito per il nuovo anno #1

farle diventare molto piú lunghe e piú rosse
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